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23/04/2025 ore 14.27
Attualità

Papa Francesco, la lettera al «fratello sindaco» Lucano: «Riconoscenza e affetto per l’opera sui rifugiati»

Nel 2016 il Santo Padre invia una missiva di ringraziamento per l’accoglienza dei migranti a Riace. Il ricordo del primo cittadino: «Strabiliato e commosso»

di Ilario Balì

«Conosco le sue iniziative, lotte personali e sofferenze. Le esprimo, perciò, la mia ammirazione e gratitudine per il suo operato intelligente e coraggioso a favore dei nostri fratelli e sorelle rifugiati. Le porte della mia casa saranno sempre aperte per lei e per questa nuova rete». Era il 12 dicembre 2016 quando all’ufficio protocollo del Comune di Riace giungeva dal Vaticano una comunicazione firmata da Papa Francesco, indirizzata al “caro fratello sindaco” Mimmo Lucano.

«Mentre chiedo al Signore di non abbandonarla mai, soprattutto in questo momento difficile - proseguiva la lettera - la accompagno con riconoscenza e affetto. Non si dimentichi di pregare per me o, se non prega, le chiedo che mi pensi bene e mi mandi buona onda».

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Il primo cittadino riacese rimase «strabiliato e commosso dalle sue parole, mai nella mia vita avrei pensato che un pontefice potesse inviarmi una lettera di ringraziamento. Io, che per la mia formazione politica e culturale ho frequentato poco o nulla la Chiesa, mi sono accostato con fiducia e riconoscenza a tanti uomini e donne religiosi. Papa Francesco, che sapevo che all’epoca in cui era arcivescovo di Buenos Aires era vicino alla comunità calabrese lì emigrata, apparteneva per me a questa cerchia di ecclesiastici non convenzionali: perché era veramente interessato a prendersi cura (non solo a parole) degli ultimi e gli umiliati della Terra».

Lucano spera «che i tanti uomini e donne di Stato che ne hanno commemorato la scomparsa, siano presto toccati dalla dirompenza delle sue parole di pace e fratellanza».