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19/04/2025 ore 06.58
Attualità

Pasqua di rientri (e rincari), i fuorisede calabresi tornano a casa: «Viaggio lungo e costoso»

VIDEO | Ad accogliere studenti e lavoratori nelle stazioni e negli aeroporti della regione anche gli attivisti di +Europa, impegnati a promuovere il voto ai referendum anche fuori dal proprio comune di residenza

di Tonino Raco

Come ogni anno, per Pasqua e per i ponti di primavera, i fuori sede calabresi fanno ritorno a casa. Ma tra rincari e mezzi affollati, anche questa volta il viaggio non è stato una passeggiata. Alla stazione ferroviaria di Vibo Valentia-Pizzo alcuni ragazzi, appena scesi dai treni, raccontano un copione già noto: «È stato un viaggio lungo e costoso nonostante io abbia prenotato con un mese di anticipo», dice uno di loro. Un altro aggiunge: «Ho pagato 85 euro da Roma, e il ritorno mi costerà più o meno lo stesso». «Io ho speso 150 euro tra andata e ritorno Roma-Vibo – racconta un terzo –. Prezzi nella media, visto il periodo, ma comunque non trascurabili».

Ad accogliere i fuori sede, tra un abbraccio dei genitori e un saluto con gli amici, quest’anno ci hanno pensato anche alcuni attivisti di +Europa con un’iniziativa che ha avuto un duplice obiettivo: da una parte dare il bentornato ai giovani calabresi che vivono e studiano fuori, dall’altra informarli sulla possibilità di votare anche lontano dalla Calabria in occasione dei quesiti referendari dell’8 e 9 giugno su lavoro e cittadinanza, promossi da sindacati e associazioni. Un presidio sperimentale che si è diviso tra la stazione ferroviaria di Vibo-Pizzo, l’aeroporto di Lamezia Terme e quello di Crotone.

«Innanzitutto siamo venuti in stazione per dare a questi ragazzi il bentornato nella propria terra e per ascoltare le loro esigenze, le difficoltà che hanno registrato per rientrare – spiega Fabio Signoretta, sindaco di Jonadi e membro nazionale di +Europa –. Le difficoltà maggiori sappiamo essere legate ai costi, ma non solo: treni e aerei erano anche strapieni, e su questo ci siamo principalmente concentrati, perché prima di lanciare qualsiasi proposta politica era giusto ascoltare le loro voci».

Ma l’iniziativa non si è fermata al volantinaggio o a un semplice scambio di parole: «Abbiamo anche offerto un passaggio a casa, dall’aeroporto, a quanti ne avessero bisogno – aggiunge Signoretta –. Un gesto simbolico, ma concreto, di vicinanza e di presenza politica reale. E naturalmente abbiamo informato tutti che l’8 e 9 giugno potranno votare anche fuori sede, in un comune di una provincia diversa da quella di iscrizione elettorale. È un’opportunità che arriva dopo anni di battaglie, e ora che è possibile, bisogna farla conoscere». Continua a leggere su ilVibonese.it