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17/04/2025 ore 19.21
Attualità

Pasqua in Calabria, il documentarista Donadio: «L'occhio della mia telecamera sui riti della Settimana Santa»

VIDEO | I cortometraggi raccontano alcune delle rappresentazioni più suggestive che vanno in scena nella nostra regione e mettono in evidenza il confine che esiste tra religione e religiosità

di Emilia Canonaco

Il documentarista dell’Unical Gianfranco Donadio illustra, attraverso i suoi cortometraggi, alcuni dei più suggestivi riti della Settimana Pasqua rappresentati in Calabria.

«I riti della Settimana Santa sono il frutto delle influenze che, nel corso dei secoli, la Calabria ha subìto da parte di Grecia, Francia e Spagna. Prima di tutto - esordisce Gianfranco Donadio - bisogna distinguere la religione dalla religiosità, che è il comportamento del popolo nei confronti dei riti stessi».

Le Varette di Amantea

Il primo documentario è stato realizzato ad Amantea, in occasione della processione delle Varette. Gianfranco Donadio spiega: «Il percorso si dipana da una chiesa del centro storico di Amantea fino a raggiungere la Marina. La processione si svolge la mattina del Venerdì Santo ed è accompagnata da una serie di canti, alcuni dei quali in latino oppure in dialetto».

Mesoraca, “U Signure è muertu”

Da Amantea a Mesoraca, comune in provincia di Crotone. «L’aspetto interessante di questo rito - continua Gianfranco Donadio - è che i portatori delle statue vengono sorteggiati con largo anticipo. Naturalmente, le figure più ambite sono quelle della Madonna addolorata e del Cristo morto».

I Flagellanti di Cassano all’Ionio

«La processione di Cassano all’Ionio - prosegue Gianfranco Donadio - è una delle più belle alle quali io abbia mai assistito. E anche una delle più lunghe: inizia la mattina alle otto e termina la sera tardi, a causa dell’estrema lentezza con la quale si procede. Le statue si spostano di un metro per volta, per poi rimanere ferme anche venti minuti».

I Vattienti di Nocera Terinese

Il documentarista Unical Gianfranco Donadio prosegue il proprio racconto con i famosi Vattienti di Nocera Terinese, a proposito dei quali dice: «I figuranti si procurano dei tagli per far fuoriuscire il sangue dalle gambe, ma è necessario precisare che tutto avviene sono uno stretto controllo sanitario. Le ferite vengono provocate grazie a un particolare strumento che si chiama cardo».

Le Vallje di Civita

L’ultimo documentario di Gianfranco Donadio è quello dedicato alle Vallje di Civita. «Questo rito si svolge il martedì successivo al giorno di Pasquetta. Donne vestite in abito tradizionale girano per il paese intonando canti alla memoria dell’eroe albanese Skanderbeg, che riuscì a sconfiggere i turchi».