Patto di amicizia tra Comuni arbereshe, De Francesco: «Valorizziamo le radici per costruire il futuro della Calabria»
La consigliera regionale di FdI: «Santa Sofia, Firmo e Cerzeto insieme per un progetto di valorizzazione delle minoranze. La Regione è al fianco delle comunità storiche»
«Valorizzare le nostre radici per costruire un futuro condiviso»: è il messaggio lanciato dalla consigliera regionale Luciana De Francesco (Fratelli d’Italia), intervenuta alla cerimonia di firma del Patto di Amicizia tra i comuni arbereshe di Santa Sofia d’Epiro, Firmo e Cerzeto. L’accordo è stato siglato a Santa Sofia D’Epiro all’interno della chiesa di Sant’Atanasio il Grande, nel cuore delle celebrazioni patronali, e mira a rafforzare la cooperazione tra comunità unite da lingua, cultura e tradizione.
«Un’iniziativa che va ben oltre il semplice atto formale – ha dichiarato De Francesco –. È un gesto politico e culturale importante che dà valore all’identità comune e alla volontà di collaborare tra territori che condividono uno straordinario patrimonio storico».
La consigliera, originaria proprio di Santa Sofia d’Epiro, ha voluto sottolineare il significato personale dell’evento: «Sono figlia di questa meravigliosa storia. Mia madre è di Santa Sofia, con lei e con i miei nonni ho respirato da sempre la lingua, gli usi e quel senso profondo di appartenenza alle comunità arbereshe».
Un legame identitario che, secondo De Francesco, rappresenta una risorsa strategica per tutta la Calabria: «Le comunità arbereshe sono un esempio virtuoso di integrazione e amore per le proprie radici. La Regione, con il presidente Roberto Occhiuto e l’assessore Gianluca Gallo, è fortemente impegnata a tutelare e promuovere le minoranze linguistiche. Farlo significa rafforzare la pluralità e la ricchezza culturale del nostro territorio».
Il patto tra i tre comuni, firmato dai sindaci Daniele Atanasio Sisca (Santa Sofia), Giuseppe Bosco (Firmo) e Giuseppe Rizzo (Cerzeto), è stato presentato come un impegno concreto alla collaborazione in ambito sociale, culturale e istituzionale. «Custodire e trasmettere i valori arbereshe – ha concluso De Francesco – vuol dire investire in coesione, in identità e in futuro. Oggi, in occasione della festa di Sant’Atanasio, abbiamo dato un segnale forte e coraggioso, che parla di comunità vive, fiere e protagoniste del domani calabrese».