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09/07/2025 ore 21.15
Attualità

Pendolari reggini in treno senza aria condizionata, esplode la rabbia: «Come negli anni ‘60»

Carrozze roventi e finestre sigillate, i lavoratori che percorrono la fascia ionica non ci stanno: «E poi dicono che vogliono aprirsi al turismo»

di Ilario Balì

Si definiscono “pendolari straordinari” e pretendono una Calabria straordinaria anche sotto il profilo dei trasporti. Sono i viaggiatori, un centinaio circa, che tutti i giorni si spostano dalla fascia ionica reggina verso il catanzarese per motivi di lavoro. Si tratta di dipendenti regionali, dell’Agenzia delle Entrate, docenti, studenti e amministrativi vari costretti a prendere in treno.

«Siamo una regione che vuole aprirsi ad un turismo internazionale – affermano - ma ancora non siamo in grado di prevedere per tutti i pendolari calabresi uno spostamento civile dal proprio paese al luogo di lavoro. Siamo in estate e notoriamente arriviamo a temperature elevate. Non è una novità eppure i vertici della programmazione di Fs valutano consono un treno che, se va bene, risale agli anni ‘60, ma probabilmente è una stima in positivo. Si fa fronte a tutto, i problemi sono tanti, c'è chi sta peggio di noi, ma forse sarebbe più opportuno valutare delle alternative, come magari, ma è solo un suggerimento, ripristinare i treni che fino a qualche settimana fa partivano e arrivano nelle stazioni ioniche reggine con tanta naturalezza e dotate di un'aria condizionata che ai tempi di oggi rappresenterebbe solo la normalità».

Nel contesto dell’ondata di caldo record che ha investito la Calabria, i treni sull’unico binario non elettrificato della ionica viaggiano in carrozze roventi: finestre sigillate, climatizzatori spesso guasti, e pendolari costretti a respirare un’aria soffocante. Numerosi viaggiatori hanno denunciato disservizi inaccettabili dato il costo degli abbonamenti, che per un lavoratore che parte da Siderno o Locri ammonta a circa 86 euro mensili.

I pendolari, che contano presto di incontrare l’assessore regionale al ramo Gianluca Gallo, non chiedono molto, solo di non arrivare già stanchi a lavoro. «Abbiamo optato per la seconda classe – racconta uno di loro durante il viaggio non senza ironia - Nel nostro scompartimento hanno appena acceso l’aria condizionata ma ancora la sua frescura non si avverte. Siamo comunque seduti e questo è un plus. La vettura non è perfettamente insonorizzata ma i sedili sono comodi. Confidiamo di raggiungere la nostra meta. Sono curioso di vedere con i miei occhi il capoluogo di questa strana regione rimasta agli anni ‘70».