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14/03/2025 ore 17.26
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Ponte sullo Stretto, c’è una nuova data per l’inizio dei lavori: «Si parte entro la fine di aprile»

L’ad di Webuild Pietro Salini: «Aspettiamo la decisione finale del Cipess, noi siamo pronti». Previsti 7 anni e mezzo di lavori: «Spero di poterlo attraversare assieme a tutto il team nel 2032»

di Redazione Attualità

Webuild è pronta a partire per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. È l'amministratore delegato del gruppo, Pietro Salini, a parlarne agli analisti finanziari, nel corso della presentazione dei risultati record raggiunti l'anno scorso.

Il processo di approvazione è «quasi alla fine e siamo in attesa della decisione finale del Cipess per iniziare entro la fine di aprile», afferma Salini. La durata della fase design & construction è stimata in 7 anni e mezzo e il completamento è previsto per il 2032.

«Spero di esserci e di poterlo attraversare insieme a tutto il team entro la fine del 2032», scherza l'amministratore delegato di Webuild, ribandendo che «siamo pronti, così come anche tutti i partner industriali, a iniziare con orgoglio questo progetto molto importante per l'Italia e soprattutto per il Sud».

L'investimento attualmente stimato per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, dei 40 chilometri di collegamenti stradali e ferroviari, delle tre nuove stazioni ferroviarie e del centro direzionale in Calabria è di 13,5 miliardi di euro. L'importo sarà definito dal Cipess con l'approvazione del piano finanziario.

Il progetto prevede la costruzione del ponte sospeso più lungo al mondo, con una lunghezza complessiva di 3.666 metri ed una campata sospesa di 3.300 metri. Il ponte ha un'altezza superiore ai 72 metri sul livello del mare per una larghezza di 600 metri al centro dello Stretto.

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Si tratta di un progetto industriale nazionale, secondo Salini, che può dare lavoro e opportunità di futuro a «migliaia di giovani» e consentirà di connettere «cinque milioni di persone con il resto d'Europa». All'appuntamento con il ponte, Webuild si presenza con un «modello di business rafforzato».

Il gruppo, infatti, ha archiviato il 2024 con risultati che hanno superando i target previsti. I ricavi hanno registrato una crescita a doppia cifra a 12 miliardi di euro, in aumento del +20% sul 2023 e rispetto ad una guidance che li prevedeva superiori a 11 miliardi. L'utile netto si attesta a 247 milioni, in crescita rispetto ai 236 milioni dell'anno precedente.

Il margine operativo lordo (Ebitda) si attesta a 967 milioni, in crescita del 18% e ben oltre le previsioni. Questi numeri non sono un «evento isolato. Sono il frutto di una strategia chiara e coerente che perseguiamo dal 2012», sottolinea Salini. Il direttore generale, Massimo Ferrari, ha inoltre evidenziato come la «liquidità si mantiene solida, superando i 4 miliardi di euro. La nostra posizione di cassa netta si è attestata a 1,45 miliardi di euro, superando di gran lunga le aspettative».