Ponte sullo Stretto, Governo al lavoro per rilanciare l’opera dopo lo stop: Salvini cerca sponde a Bruxelles
A Palazzo Chigi riunione tecnica con Mit, Mase, Mef e Stretto di Messina. Il vicepremier sarà al Consiglio europeo dei Trasporti e assicura: «Stiamo seguendo le leggi italiane ed europee». Interviene anche Gasparri: «I No avrebbero fermato anche l’Autostrada del Sole»
Il governo accelera per sciogliere i nodi che hanno portato la Corte dei Conti a fermare l’iter del Ponte sullo Stretto. A Palazzo Chigi si è svolta una riunione tecnica alla presenza del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, dei tecnici di Mef, Affari europei, Mit e Mase, oltre all’amministratore delegato della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci. Obiettivo: definire i prossimi passaggi necessari a rispondere ai rilievi dei magistrati contabili e tentare di rimettere in moto il cantiere più discusso del Paese.
Parallelamente, è intensa l’agenda del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, impegnato nel difendere la regolarità dell’iter amministrativo e nel trovare nuove sponde istituzionali. "Sto incontrando anche docenti universitari e giuristi di primo livello che per passione, gratuitamente, stanno dando il loro contributo per proseguire questo cammino", ha ricordato il vicepremier, annunciando che nei prossimi giorni sarà a Bruxelles al Consiglio europeo dei Trasporti per confrontarsi con il Commissario ai Trasporti Apostolos Tzitzikostas. Salvini assicura che "abbiamo seguito tutte le norme e convinceremo tutti coloro che stanno eccependo, del fatto che si sta rispettando la legge italiana, la legge europea" e si dice fiducioso: "parleremo direttamente con tutte le istituzioni europee e conto che al prossimo convegno parleremo di come sono avviati i lavori".
A sostegno della necessità strategica dell’infrastruttura interviene anche Forza Italia. Il presidente dei senatori azzurri, Maurizio Gasparri, spiega che realizzare il collegamento stabile tra Calabria e Sicilia è fondamentale per "una maggiore rapidità" nei trasporti. "Penso che il Ponte sullo Stretto sia un'opera necessaria per diverse ragioni", afferma, pur riconoscendone le difficoltà progettuali e amministrative. A suo avviso, i benefici superano le criticità, come accadde a metà Novecento con la realizzazione dell’Autostrada del Sole: "Anche l'Autostrada del Sole negli anni '50 non si sarebbe fatta se fossero prevalse le ragioni del no".
La Corte dei Conti, nella relazione diffusa la scorsa settimana, ha però elencato una serie di criticità che hanno portato alla bocciatura del progetto esecutivo. I giudici contabili hanno segnalato violazioni delle norme ambientali, modifiche contrattuali non giustificate e la mancanza di pareri obbligatori sul piano tariffario. Per l’opposizione e per i comitati No Ponte, questi rilievi confermano ciò che denunciano da tempo: l’infrastruttura sarebbe “non prioritaria e dannosa”, sia per l’ambiente dello Stretto sia per l’impiego delle risorse destinate al Mezzogiorno.