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30/10/2025 ore 12.26
Attualità

Ponte sullo Stretto, Gratteri: «Calabresi e siciliani non si sbracciano per farlo»

Il procuratore capo di Napoli interviene sul mancato via libera della Corte dei Conti all’opera: «Forse con quei soldi si potrebbe costruire l’alta velocità Messina–Palermo e Messina–Siracusa, e poi ci possono essere traghetti veloci come per le auto»

di Redazione
Il ponte sullo Stretto, nel riquadro Nicola Gratteri

«Io prima di parlare di un caso devo conoscere gli atti, non è mia abitudine commentare temi complessi dalla lettura dei giornali, quindi a questa domanda non posso rispondere. Posso dire che il Ponte sullo Stretto, o qualsiasi opera pubblica in Italia, si fa se serve, se il rapporto costi–benefici è in positivo: altrimenti non si fa. Non condivido il ragionamento di chi dice che non si debba costruire perché in Calabria c'è la 'ndrangheta e in Sicilia c'è Cosa nostra: la lotta alla mafia è un'altra cosa. Per questa sono preposti forze dell'ordine e magistrati, se ciò non basta si cambiano le regole di ingaggio». Lo ha detto Nicola Gratteri, procuratore capo di Napoli, a "Ping Pong” su Rai Radio1, rispondendo a una domanda sul Ponte dopo il mancato via libera della Corte dei Conti.

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Gratteri ha poi aggiunto: «Non mi pare che calabresi e siciliani si stiano sbracciando per fare il ponte. La Messina–Palermo è una mulattiera, non esiste un treno dalla fascia ionica verso il Nord, non ci sono le bretelle tra Ionio e Tirreno. Forse con quei soldi si potrebbe costruire l’alta velocità Messina–Palermo e Messina–Siracusa, e poi ci possono essere traghetti veloci come per le auto». Il procuratore capo di Napoli ha parlato anche della caduta dei flussi: «Prima del Covid traghettavano 3,5 milioni di auto, dopo siamo a 1,5 milioni: non c’è più la famiglia che parte da Torino col mese di vacanza. Si vola low cost a Catania, si affitta la macchina per una settimana e si riparte».