Ponte sullo Stretto, Meloni convoca riunione d’urgenza a Palazzo Chigi dopo la bocciatura della Corte dei conti
La premier, il ministro delle Infrastrutture Salvini e gli altri esponenti del governo si incontreranno questa mattina. I magistrati contabili hanno negato il visto di legittimità alla delibera Cipess di agosto
Una riunione di governo sul Ponte sullo Stretto si terrà in mattinata a Palazzo Chigi, all'indomani della decisione della sezione centrale di controllo della Corte dei conti che ha negato il visto di legittimità alla delibera del Cipess sull'opera.
La «riunione d'urgenza» è stata convocata nella serata di ieri dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni «per affrontare la questione», come ha spiegato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini in un'intervista al Corriere della sera. «Io credo che dobbiamo prenderci la responsabilità di riapprovare il progetto prima in Cdm e poi in Parlamento. Certo: qui ci sono in ballo miliardi, ci sono in ballo centinaia di migliaia di posti di lavoro e migliaia di aziende pronte a partire. Fermarci è un'assurdità», ha spiegato Salvini.
Prima della riunione di governo, prevista alle ore 10:30, Salvini sta incontrando al Ministero tecnici, manager e uffici. «L'obiettivo è trovare una soluzione per far partire i lavori. Il vicepremier e ministro è determinato», si legge in una nota diffusa dal Mit.
Ieri, dopo la bocciatura della Corte dei conti il leader della Lega e principale sponsor del Ponte aveva parlato di «una scelta politica e una grave danno per il Paese». Dello stesso tenore il commento della premier che in un post su Facebook si è scagliata contro i magistrati contabili: «È l'ennesimo atto di invasione della giurisdizione sulle scelte del Governo e del Parlamento».
No della Corte dei Conti al Ponte sullo Stretto, Occhiuto: «Un grave danno per il Paese». Irto: «Il governo vende illusioni»Ad ogni modo, tecnicamente, anche con il parere negativo della Corte dei Conti, il Governo può comunque decidere di andare avanti con il progetto. Infatti nel caso in cui il controllo riguardi un atto governativo, secondo la legge, l'amministrazione interessata, in caso di rifiuto di registrazione da parte della Corte dei Conti, può chiedere un'apposita deliberazione da parte del Consiglio dei ministri, il quale, a propria volta, può ritenere che l'atto risponda ad interessi pubblici superiori e debba avere comunque corso.