Portò la Calabria nel mondo ma per il genio dell’alta moda Gianni Versace ad oggi nessun gran riconoscimento dalla sua Reggio
Il talento indiscusso della moda che si ispirò alla Magna Grecia per i suoi capolavori, fu ucciso il 15 luglio di 28 anni fa a Miami. In riva allo Stretto ancora si attende un’intitolazione di livello mentre Londra lo celebra con una retrospettiva
«Gianni ha portato Reggio e la Magna Grecia nel mondo come nessun altro è stato capace di fare. Questa città dovrebbe intitolare alla sua memoria ciò che ha di più bello».
Parole pronunciate da Santo Versace lo scorso maggio nell’aula magna Ludovico Quaroni dell’università Mediterranea di Reggio Calabria in occasione della presentazione del libro “Fratelli. Una famiglia italiana” (Rizzoli). Parole alle quali deve seguire l’ammissione di un mancato riconoscimento che ancora si perpetua perchè la Città ancora non celebra Gianni Versace, il genio che plasmò la bellezza e la moda nel mondo, come questi meriterebbe.
I suoi primi passi mossi furono mossi in riva allo Stretto nella sartoria di mamma Franca. Poi Milano e dopo la conquista del mondo con il suo estro inconfondibile. Eppure a Reggio la sua memoria sembra sospesa.
Intanto in occasione dei 28 anni dalla sua scomparsa, Londra gli dedica una retrospettiva, all'Arches London bridge, al civico numero 8 di Bermondsey street. Domani 16 luglio l’apertura al pubblico della più grande collezione di modelli vintage (450) Versace mai esposta nel Regno Unito e dedicata alle personalità londinesi, Lady Diana, Sting, Kate Moss, Elton John, George Michael che vestirono Versace. Un tuffo negli anni Novanta.
Una mostra che attinge dalle collezioni private tra le quali quella corposa di Antonio Caravano di cui è curatrice Sabina Albano adesso a Londra. «La prima esposizione che ho curata fu allestita al Mann, Museo Archeologico nazionale di Napoli nel 2017, per i vent’anni dalla scomparsa di Gianni Versace».
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