Premio Clarentia a monsignor Savino, il vescovo vicino ai più fragili: «Lo dedico a loro»
Il Rotary Club Sibari Magna Grecia ha assegnato il prestigioso riconoscimento al vescovo di Cassano e vicepresidente Cei, da sempre impegnato a favore degli ultimi e dei più vulnerabili
Il Rotary Club Sibari Magna Grecia ha destinato a monsignor Francesco Savino, vescovo della Diocesi di Cassano All’Ionio e vicepresidente della Cei, il “Premio Clarentia” alla sua prima edizione patrocinata dalla Bcc Mediocrati con un particolare ricordo a Pino Sposato, già cofondatore dello stesso istituto.
Una cerimonia partecipata che ha avuto luogo nel Parco Archeologico di Sibari con la consegna dell’opera realizzata dal maestro orafo Gerardo Sacco. Un premio che il presule ha voluto dedicare alla comunità dei più deboli, ai più fragili, ai più vulnerabili, vittime innocenti del sistema sociale. «Sono profondamente convinto che una comunità si costruisce quando si mettono al centro i beni comuni, cioè i beni di tutti e non i beni che appartengono a qualcuno».
La visione di Monsignor Savino non si limita alla dimensione religiosa, ma si estende a quella civile e sociale. Spesso in prima linea nel denunciare le ingiustizie, la povertà e lo sfruttamento, eccolo porsi come voce di chi non ha voce basando il suo operato sulla profonda convinzione che la dignità umana sia un valore inalienabile, da proteggere e promuovere in ogni contesto. La sua azione pastorale si manifesta attraverso una costante presenza sul territorio sempre pronto a difendere i diritti dei più deboli e a contrastare le disuguaglianze. «Questo premio lo attribuisco alle persone più fragili, ai diversamente abili, alle persone più impoverite, a quelle persone che mai come in questo momento, così complesso e difficile dalla storia, sono vittime dei poteri delle guerre, sono vittime dei poteri occulti, sono vittime di quei poteri che si servono nel nostro territorio, più che a mettersi al servizio del nostro territorio».