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16/06/2025 ore 22.32
Attualità

Reggio, dalla commissione Periferia ancora buoni propositi per Arghillà dove le criticità restano ancora gravi

VIDEO | Oggi in prefettura con il presidente Alessandro Battilocchio e la delegazione, anche il deputato Francesco Cannizzaro. Rilanciato l’impegno a seguire con attenzione anche il quartiere di Ciccarello e il rione Marconi. Di concreto annunciato il ripristino del presidio di Polizia 

di Anna Foti

Torna a distanza di un anno torna a Reggio Calabria la commissione parlamentare d’inchiesta sulle Periferie, presieduta da Alessandro Battilocchio, e rilancia ancora una volta la necessità di ripristinare ordine e legalità in quartieri critici come Modena Ciccarello, Rione Marconi, con un focus specifico su Arghillà. La delegazione della commissione composta dai parlamentari Antonino Iaria, Andrea De Maria e Vito De Palma, stamane ha audito in prefettura le istituzioni territoriali e, accompagnata dal deputato Francesco Cannizzaro, nel pomeriggio ha incontrato la stampa prima di eseguire i suoi sopralluoghi dei quartieri cittadini al centro di questa due giorni di visite. Domani farà tappa a Gioia Tauro.

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«La commissione seguirà con grande attenzione la questione relativa alla riapertura del presidio fisso della Polizia di Stato ad Arghillà nord. Nelle prossime settimane verrà in audizione in commissione anche il ministro Piantedosi e con lui parleremo anche di questo».

Confermata, con questa indicazione concreta, l’attenzione dello Stato. Tuttavia, viste le ataviche problematiche legate all'anagrafe degli alloggi popolari e ai controlli da eseguire sul territorio per arginare illegalità anche ambientali, alle quali non si riesce evidentemente a fare fronte, attesa era l'indicazione di misure concrete straordinarie per intervenire su questi specifici aspetti.

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Invece, nonostante stringenti problematiche sul territorio (proprio ad Arghillà ieri l'ennesimo rogo di rifiuti ha flagellato la zona e sul comparto 6 da settimane incombe un'ordinanza di sgombero degli alloggi popolari inagibili e abusivamente occupati per le oltre 50 famiglie rimaste), si resta fermi ancora ai buoni propositi.

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