Sezioni
Edizioni locali
21/09/2025 ore 17.32
Attualità

La ragion di Stato che non perde il lume dell'umanità: il Reggio Film Fest ricorda Nicola Calipari

La proiezione de "Il Nibbio", il film ispirato alla storia dell'agente del Sismi di origini reggine nel ventennale della sua tragica scomparsa, ha chiuso la XIX edizione dell’evento

di Anna Foti

Sullo sfondo la facciata di palazzo Piacentini, sede del Museo archeologico nazionale, allestita a festa per accogliere anche l'ultima serata della XIX edizione del Reggio Calabria Film Fest, mentre sullo schermo scorrono le sequenze de Il Nibbio, il film, sostenuto anche dalla Calabria Film Commission, che racconta una storia piena di umanità e di coraggio. La storia di Nicola Calipari.

Ucciso dal fuoco amico a Baghdad, vent’anni fa la morte di Nicola Calipari: storia di un uomo che scelse il coraggio

Poliziottoagente dei servizi segreti italiani, fu un uomo del dialogo ed era nato a Reggio Calabria nel 1953. Morì a Baghdad nell’esercizio delle sue funzioni il 4 marzo 2005. Stava riportando in Italia Giuliana Sgrena, la giornalista del Manifesto tenuta prigioniera in Iraq per un mese perchè ritenuta una spia e che lui dopo contatti e trattative riservatissime, aveva liberato.

Il funzionario e l’uomo

Determinazione e dolcezza, competenza e sensibilità, forza e mitezza hanno convissuto nell'agente straordinario e nel padre e marito amorevole che Nicola Calipari è stato. Ne dà atto il ritratto di straordinaria potenza e valenza umana che è il film diretto dal giovane e talentuoso regista Alessandro Tonda e interpretato da un magistrale Claudio Santamaria, entrambi già vincitori del Globo d'oro 2025, presenti ieri sera ma in collegamento. A incontrare il pubblico reggino in piazza De Nava, in occasione di questa prima, il produttore anche lui calabrese Francesco Scavelli e l’attore Andrea Giannini, interprete del ruolo di Omero, il braccio destro di Nicola Calipari.
Un tributo necessario, doveroso. Un film potente, vero e commovente, finalmente arrivato in Calabria. Una storia importante, urgente, oggi più che mai da conoscere da raccontare.

La prima proiezione a Reggio

La piazza c’era ma non era quella che la memoria di Nicola Calipari avrebbe meritato. Pur riconoscendo al pubblico rimasto fino all’una di notte (nonostante da programma la proiezione avesse dovuto costituire il cuore della serata e avere luogo invece alle 21) il merito di avere compreso che la presenza era dovuta a lui e ben oltre la proiezione del bellissimo film sulla sua storia nel ventennale della scomparsa, resta intorno un silenzio assordante delle Istituzioni di cui Nicola Calipari era autorevole espressione.

Preziosa fu la sua capacità di dialogare, di mediare, di arrivare al cuore della questione che esiste anche quando muove frange estreme verso gli atti più deprecabili. Atti mai giustificabili ma vissuti come necessari per i popoli esclusi dalla loro storia. E anche dinnanzi a questi, senza indulgere, trovare la via per non generare altra violenza. Una questione di tragica attualità.

Continua a leggere su IlReggino.it.