Sanità in Calabria, la speranza in tre cantieri: a che punto sono i nuovi ospedali di Vibo, Gioia Tauro e Sibaritide
Soltanto a Corigliano Rossano i progressi sono significativi (e l’apertura è prevista a luglio 2026), per il resto i ritardi sono protagonisti. La Corte dei Conti: «Regione ancora lontana dal rafforzare la rete territoriale»
«Indubbia accelerazione» sullo sfondo di ritardi strutturali, quasi ancestrali: anche il percorso per la realizzazione dei nuovi ospedali è in chiaroscuro, come tutto ciò che concerne la sanità in Calabria. A ritagliarsi il ruolo di Grillo parlante (su questo e altri temi) è la Corte dei conti. Che, nella relazione sui conti della Cittadella, sottolinea che «ad eccezione del Nuovo ospedale della Sibaritide, la Regione sembra ancora lontana dal rafforzare effettivamente la propria rete territoriale, essendo di fatto tutti gli interventi ancora in corso di realizzazione e pertanto le risorse distribuite dallo Stato non possono quindi dirsi, allo stato, essere state impegnate in modo efficace». È un tema che i magistrati contabili mettono in correlazione con un altro dei tanti tasti dolenti: la migrazione sanitaria, buco da 307 milioni di euro impossibile da colmare senza strutture adeguate.
Insomma, l’accelerazione per quanto «indubbia» non è sufficiente: bisogna darsi una mossa «alla luce della dichiarazione dello stato di emergenza fino 7 marzo 2026, delle conseguenti deroghe a ogni disposizione vigente nonché dell’apertura di apposita contabilità speciale intestata al Commissario delegato», e realizzare «tempestivamente» gli interventi previsti per «migliorare la grave condizione di criticità del sistema ospedaliero della Regione Calabria».
Mobilità sanitaria e criticità strutturali
La Corte dei conti va alle radici del problema e ricorda che la Calabria è tra le regioni italiane maggiormente penalizzate dalla mobilità sanitaria extraregionale. Molti cittadini sono costretti a rivolgersi ad altre regioni per cure specialistiche, soprattutto a causa della carente manutenzione e delle strutture ospedaliere non adeguate. Una situazione che influisce sulla qualità della vita e sulla fiducia dei cittadini nel sistema sanitario locale.
Per arginare questo fenomeno, il Piano ospedaliero 2022-2025 ha previsto la costruzione di quattro nuovi ospedali Spoke: Vibo Valentia, Sibaritide, Piana di Gioia Tauro e Catanzaro, per un investimento complessivo di oltre 464 milioni di euro (ma il costo totale sarà di quasi il doppio). L’obiettivo è rafforzare la rete territoriale, ridurre, appunto, la migrazione sanitaria e garantire servizi più vicini ai cittadini.
Gli intenti sono un grande classico, lo sono anche gli intoppi: la strada per il completamento delle nuove strutture si è rivelata più tortuosa del previsto. La pandemia, l’aumento dei costi dei materiali e la carenza di materie prime legate al conflitto russo-ucraino hanno rallentato l’avanzamento dei cantieri. Non solo: la struttura commissariale a cui è affidato il compito di completare la costruzione delle strutture evidenzia come gli interventi siano ostacolati anche da ritardi progettuali e revisioni costose, che aumentano il rischio di sprechi e complicazioni economiche.
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Lo stato di emergenza fino al 7 marzo 2026
A marzo 2025 il Consiglio dei Ministri ha dichiarato lo stato di emergenza sanitaria in Calabria per 12 mesi, prorogabile fino al 7 marzo 2026, a causa della grave condizione dei presidi regionali. L’ordinanza di Protezione civile numero 1133/2025 ha previsto misure straordinarie per accelerare i cantieri, con l’istituzione di una contabilità speciale affidata al Commissario delegato, e deroghe a molte procedure ordinarie.
Le risorse complessive destinate agli interventi ammontano a circa 915 milioni di euro, provenienti da fondi statali, leggi speciali e Fsc. Gran parte di questi fondi restano però ancora non impegnati, perché la maggioranza dei cantieri è in fase iniziale o intermedia. Per la Corte dei Conti significa che, sebbene ci siano strumenti finanziari e normativi per accelerare le procedure, la farraginosità di alcuni meccanismi e i ritardi fanno sì che la rete ospedaliera calabrese resti fragile, e la mobilità sanitaria continui a pesare su cittadini e famiglie.
La sfida dei ritardi progettuali e gestionali
Se da un lato la Sibaritide mostra progressi significativi, Vibo Valentia e Gioia Tauro evidenziano ritardi importanti. Le revisioni progettuali, spesso dovute a errori o omissioni nella fase iniziale, richiedono continui aggiornamenti dei piani economici-finanziari e maggiori investimenti.
Questo contesto rende evidente che non basta l’arrivo dei fondi: serve una gestione attenta e coordinata per trasformare risorse e progetti in strutture operative. Senza il completamento rapido dei cantieri, il sistema ospedaliero calabrese rischia di rimanere sottodimensionato, con ripercussioni sui cittadini che continueranno a rivolgersi ad altre regioni per cure importanti.
Ospedale della Sibaritide
L’Ospedale della Sibaritide è quello che viaggia in maniera più spedita. La data contrattuale di completamento dell’intervento è fissata al 31 luglio 2026, ed oggi – sottolinea la Corte dei conti – «è in corso di completamento la quantificazione dei maggiori tempi, conseguenti ai maggiori lavori che si sono manifestati in conseguenza degli atti incendiari dolosi che hanno interessato il cantiere, nonché per alcune modifiche minori sulla distribuzione funzionale di alcuni reparti, in ragione delle esigenze espresse dall’Asp». Ad ogni modo, anche in virtù delle misure acceleratorie consentite dalla situazione emergenziale, «si sta operando per lasciare sostanzialmente inalterato il termine di consegna delle opere e addirittura, avviare prima di tale data anche un’attivazione progressiva per fasi dell’Ospedale, in accordo con specifiche esigenze dell’Azienda sanitaria provinciale».
Ospedale di Vibo Valentia
Per l’ospedale di Vibo Valentia i tempi saranno più lunghi: con l’avanzamento attuale della spesa al 14% (27,6 milioni all’ottobre 2025), il termine dei lavori è previsto per giugno 2028. Il valore complessivo (pubblico+privato) dell’investimento ammonta a 239 milioni di euro.
Il cantiere del nuovo ospedale della Piana di Gioia Tauro[Missing Credit]
Ospedale di Gioia Tauro
Nella Piana di Gioia Tauro i ritardi sono più corposi. Le variazioni progettuali intervenute nel tempo, a seguito delle richieste della Asp di Reggio Calabria, hanno reso necessaria l’approvazione di un Nuovo Piano Economico Finanziario di riequilibrio. Il 12 giugno 2025 è stato sottoscritto, tra la Regione Calabria, l’Asp di Reggio Calabria e la società “Ospedale della Piana di Gioia Tauro Società Consortile per Azioni” l’atto aggiuntivo al Contratto di Concessione. Il valore complessivo (pubblico+privato) dell’investimento ammonta a 318,5 milioni. La consegna delle aree è avvenuta con verbale del 14 luglio 2025 ed è in corso l’attività di cantierizzazione. La conclusione dell’opera è prevista in 5 anni e mezzo, nel giugno 2031.