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20/11/2025 ore 14.27
Attualità

Sanità, Occhiuto punta su 1000 medici cubani in Calabria e 1300 assunzioni nel 2026: «In un anno liste d’attesa azzerate»

Nel programma che arriverà oggi in Consiglio regionale il governatore parla di rivoluzione della sanità dopo l’uscita dal Piano di rientro. E si sbilancia sui tempi di realizzazione dei nuovi ospedali e delle Case di comunità: ecco le previsioni

di Pablo Petrasso

Numero uno: «liberarci dalle camicie di forza del Commissariamento prima e del Piano di rientro dopo». Subito dopo «verrà realizzata una riforma strutturale dell’organizzazione della sanità in Calabria, impossibile prima di questi due fondamentali passaggi».

Nelle linee programmatiche per il governo regionale 2025-2030 che oggi saranno discusse in Consiglio regionale, la sanità occupa (ovviamente) uno spazio di tutto rispetto. Occhiuto governa da quattro anni ma il vero cambio di passo arriverà, nelle sue intenzioni, dopo il ritorno alla gestione ordinaria.

Fino ad allora ci sarà bisogno di reiterare misure considerate emergenziali e transitorie: «Abbiamo già concordato – scrive Occhiuto nel programma di governo – con le autorità cubane uno sviluppo dell’accordo sottoscritto negli scorsi anni, che prevede la selezione di ulteriori camici bianchi fino ad arrivare alla cifra complessiva di 1.000 medici cubani in Calabria». Come? Prorogando, «come già fatto in questi anni», il termine per ospitare i professionisti «fino a quando il nostro maxipiano di reclutamento dei medici non ci darà piena autonomia».

È dunque destinato a ingrossarsi il contingente di dottori in arrivo dal Paese caraibico, finito nei mesi scorso al centro di polemiche per alcuni abbandoni improvvisi per i dubbi sulla reale retribuzione percepita dai medici. L’iniziativa resta in campo anche in questo caso fino all’arrivo di nuovi professionisti sanitari in pianta stabile.

«Nei prossimi anni – recita il programma – avremo in campo anche gli specializzati che via via usciranno dai corsi di laurea calabresi in Medicina e chirurgia (quello storico di Catanzaro, e quelli che abbiamo inaugurato a Cosenza e Crotone). La Regione ha fatto investimenti record per borse di studio e borse di specializzazione, e molto presto avremo dunque medici formati in Calabria e pronti sin da subito a lavorare nel nostro sistema sanitario regionale».

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La riforma della sanità: liste d’attesa azzerate entro un anno

Il personale, certo. Ma Occhiuto ha in mente di accorpare tutti gli ospedali provinciali (sia Spoke che Hub) sotto uniche Aziende ospedaliere provinciali (Aop), con le Aziende sanitarie provinciali (Asp) che invece saranno specializzate esclusivamente sull’assistenza territoriale (gestione e organizzazione delle case di comunità e degli ospedali di comunità, delle aggregazioni funzionali territoriali, dei medici di medicina generale, delle guardie mediche, degli ambulatori, degli erogatori convenzionati di prestazioni sanitarie).

Una «grande riforma» che, nelle intenzioni, renderà possibile «un’immediata ottimizzazione organizzativa, nella gestione delle risorse, del personale, dei posti letto. Grazie a tutte queste azioni, e a tutte le innovazioni già realizzate con il nuovo Cup unico regionale, la Regione potrà azzerare le liste d’attesa entro un anno, garantendo così ai cittadini la corretta risposta, in relazione ad ogni specifica priorità assegnata, tra domanda e offerta della prestazione sanitaria».

Sanità, 1.300 assunzioni nel 2026 e incentivi economici

Il programma si concentra, di nuovo, sulle assunzioni: il governatore premette di averne concretizzate «migliaia» ma il vero salto di qualità avverrà solo dopo l’uscita dal Commissariamento, quando «la Calabria sarà pronta a varare un vero e proprio maxipiano di reclutamento di medici e infermieri, per dare ancora più forza e futuro alla nostra sanità. Già nel 2026 potremo assumere circa 1.300 unità di personale, tra cui circa 350 medici, 375 infermieri, 181 operatori sociosanitari, e il restante negli altri ruoli. Avremo, inoltre, un piano strategico per reclutare nuovi medici, attraverso speciali incentivi economici che utilizzeremo per attrarre camici bianchi in servizio o pensionati che vogliono venire a risiedere e a lavorare in Calabria».

Nuovi ospedali e Case di comunità: i tempi ipotizzati

Occhiuto si sbilancia sui tempi destinati, sempre secondo le ipotesi programmatiche, a cambiare il volto della sanità calabrese. Si sbilancia nonostante sappia che «nella nostra Regione completare le opere di edilizia sanitaria è da sempre stato complicatissimo».

Tuttavia ricorda che i nuovi ospedali «saranno terminati fra la fine del 2026 (Sibaritide), quella del 2027 (Vibo Valentia) e quella del 2028 (Palmi)». Ma «non saranno solo questi ospedali, previsti da più di quindici anni e mai realizzati, ad essere portati a termine e a permettere di rinnovare completamente la nostra rete ospedaliera. Ci saranno anche nuove realizzazioni e riqualificazioni importanti: fra l’ottobre del 2027 e la fine del 2029 termineranno i lavori di riqualificazione dell’ospedale di Locri e di quello di Polistena oltre all’ampliamento dell’ospedale di Crotone, e, soprattutto, la costruzione dei nuovi ospedali di Catanzaro, Reggio Calabria e Cosenza».

«Case e ospedali di comunità a disposizione da luglio 2026»

Il programma spiega che «tra le opere finanziate dal Pnrr avremo 61 case di comunità e 20 ospedali di comunità, che saranno completati entro la prima metà del prossimo anno e che dunque avremo a disposizione già da luglio 2026. Queste strutture, già esistenti e che saranno adeguate grazie a piccoli specifici interventi finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, cambieranno radicalmente in meglio la nostra sanità, rendendola più vicina alle persone, nonostante la complessità del territorio». Occhiuto, tenuto conto che tutti i report segnalano ritardi nella realizzazione di Case e Ospedali di comunità, ipotizza un grande recupero. Quasi un miracolo: tra qualche mese se ne saprà di più.