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30/12/2025 ore 11.13
Attualità

Separazione delle carriere, parte da Casabona il tour crotonese del Comitato per il Sì. Truncè (Camera Penale Crotone): «Cambiamo il sistema»

Convegno nella Chiesa Madre sul prezzo umano degli errori giudiziari, presente anche l’ex sindaco di Cirò Marina Nicodemo Parrilla, coinvolto nell’operazione Stige e poi assolto: «Questo territorio già martoriato non può avere anche paura della giustizia»

di Giuseppe Dell'Aquila

È partito ufficialmente il tour delle iniziative del “Comitato per il Si” che farà campagna nel crotonese in favore del sì al referendum sulla separazione delle carriere. Si è tenuta a Casabona un primo incontro pubblico alla presenza del Comitato e di numerosi cittadini in una location che possiamo senza dubbio considerare esclusiva e di forte impatto socio-culturale.

L’iniziativa è stata infatti organizzata dal parroco del Paese don Giovanni Napolitano, che per l’occasione ha aperto le porte della Chiesa Madre a tutta la comunità ospitando il convegno dal titolo “Assolti, ma non liberi: il prezzo umano dell’errore giudiziario”.

Una scelta senz’altro coraggiosa da parte del parroco, in un momento peraltro difficile per Casabona, che sottolinea quanto la Chiesa possa essere ancora considerata luogo di culto e di interesse sociale, ha saputo prima di tanti altri aprire il dialogo su un tema che interessa tutti e per il quale ogni comunità è chiamata a rispondere con voto e partecipazione.

I saluti iniziali sono stati dell’avvocato Sonia Tarantino di Casabona, presenti i relatori l’avvocato Pietro Vigna, che ha moderato l’incontro, e il presidente della Camera Penale di Crotone, l’avvocato Aldo Truncè alla quale sono state affidate le conclusioni.

Il presidente della Camera Penale di Crotone, Aldo Truncè[Missing Credit]

Per Vigna questo referendum è di fondamentale importanza e sottolinea come il vero senso di questa riforma costituzionale sia rafforzare l’indipendenza e la terzietà del giudice, nonché l’autonomia della magistratura nel suo complesso. «La separazione delle carriere tra pm e giudici non indebolisce nessuno. Eleva il giudice a un arbitro totalmente terzo, eliminando quella commistione di ruoli che ha generato dubbi di parzialità nei cittadini».
Ha ricordato inoltre, essendo anche un amministratore, di quanto errori giudiziari abbiano negli ultimi anni condizionato la vita politica e pubblica nei comuni del crotonese citando gli esempi di sindaci indagati, giudicati e poi assolti perché il fatto non sussiste: «Un errore giudiziario può rovinare la vita di una persona per sempre. Non solo colpisce l’imputato, ma si ripercuote sull’intera famiglia causando un dolore profondo e spesso incompreso. I pregiudizi, alimentati dalla pressione mediatica, possono portare a condanne ingiuste anche quando la legge finalmente riconosce l’errore ma comunque troppo tardi per rimediare ai danni subiti. Per questo credo che bisogni sostenere il Si al Referendum, l’importanza della separazione delle carriere garantirà un sistema giudiziario più equo e imparziale. Bisogna costruire una giustizia umana, in grado di ripristinare principi fondamentali».

Deciso e profondo anche l’intervento di Aldo Truncè che ha spiegato nel dettaglio come la riforma costituzionale sia l’unica strada per mettere fine al potere delle correnti in magistratura e a quei gruppi di potere politico, interno alla giurisdizione, che condizionano scelte e nomine importanti: «Il nostro Sì serve a spazzare via questo sistema, non si voteranno più solo le liste chiuse delle correnti, ma verrà introdotto il sorteggio temperato, che crea una valida alternativa sullo stato attuale delle cose. I giudici che decidono e i pm che accusano si formano all’interno dello stesso ambiente e con un unico concorso, finendo per condividere la medesima mentalità e la stessa sensibilità professionale. Giudici e pm saranno reclutati con concorsi diversi e non potranno scambiarsi il ruolo, saranno gestiti da due distinti organismi di autogoverno. Ciò assicurerà che giudice e accusa siano strutturalmente e culturalmente distanti».

Ha poi ringraziato il parroco per il coraggio nello scegliere di affrontare pubblicamente il tema ed aver aperto le porte della parrocchia per l’occasione ospitando l’evento molto partecipato: «Una comunità cresce di più, e meglio, quando fede e pensiero camminano insieme».
Rifacendosi ad esempi riportati dalla relazione del collega Vigna, ha voluto evidenziare: «Chi subisce un errore giudiziario va ascoltato, sostenuto e protetto. La società deve capire che la giustizia può anche sbagliare e quindi bisogna rivedere giudizi affrettati e pregiudizi creati da una indagine sbagliata o fuori luogo. Dobbiamo impegnarci affinché la società tutta restituisca agli uomini vittima di errori giudiziari delle opportunità ed abbiamo l’obbligo di sostenerli nelle loro azioni».

In conclusione Truncè chiarisce che la scelta di schierarsi apertamente a favore del Sì al Referendum non porta nessun colore politica ed invita i presenti a fare altrettanto, partecipando alla scelta e alla svolta certa che questa riforma saprà rappresentare.

Altro momento importante del dibattito è stato quando, alla richiesta di interventi dal pubblico, decide di portare la propria testimonianza ai presenti Nicodemo Parrilla presente al convegno. Parrilla, medico e coinvolto nell’operazione Stige mentre era sindaco di Cirò Marina nonché Presidente della Provincia, recentemente assolto dopo anni di processi perché “il fatto non sussiste”, si è soffermato sull’importanza del referendum quale opportunità per ristabilire un equilibrio nei poteri della magistratura.

Visibilmente emozionato ha saputo far rivivere ai presenti alcuni importanti momenti che hanno travolto la sua vita politica, personale e lavorativa: «Questo territorio – ha affermato – è già martoriato dalla criminalità e non può avere anche la paura di una giustizia che possa commettere degli errori gravi sulle persone. Io ne sono l’esempio, e porto enormi ferite sulle sue spalle, anche perché essere assolto non restituisce quello che di brutto ho attraversato».

Nicodemo Parrilla a Casabona[Missing Credit]