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08/07/2014 ore 02.00
Attualità

SORVEGLIATO SPECIALE CHIEDE DI LAVORARE, IL TRIBUNALE BOCCIA LA PROPOSTA DEI LEGALI

Presunto esponente della 'ndrangheta non potrà fare l'operaio. Lo ha deciso il Tribunale di Reggio Emilia
di Redazione

REGGIO EMILIA – Il Tribunale di Reggio Emilia ha confermato le restrizioni previste dalle misure di prevenzione della sorveglianza speciale applicate a Francesco Grande Aracri, 60 anni, ritenuto esponente dell’omonima cosca della ‘ndrangheta calabrese. I giudizi hanno respinto l’istanza presentata dai legali dell’uomo. Gli avvocati avevano chiesto al tribunale che il proprio assistito potesse lavorare, grazie ad un’opportunità offerta da un’impresa edile di Cremona. Dal dicembre scorso il 60enne - fratello del presunto capocosca Nicolino Grande Aracri - è sottoposto al regime della sorveglianza speciale con l’obbligo di soggiorno nel comune di Brescello.