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13/08/2025 ore 14.13
Attualità

Studios cinematografici di Lamezia, un anno al traguardo ma ancora non ci sono che le fondamenta

Fino a oggi gli “Studios” di Lamezia Terme esistevano solo nei rendering diffusi dalla Regione, oggi vi mostriamo in anteprima le immagini del cantiere. A un anno dal previsto taglio del nastro, i lavori nell’area industriale “Benedetto XVI” appaiono in forte ritardo mentre si comincia a pensare al set di Sandokan 2

di Alessia Principe

Fino ad oggi le uniche immagini dei famosi “Studios” di Lamezia Terme erano limitate agli asettici rendering diffusi dalla Regione nel 2022 con le relative note descrittive: nel quadrato disteso nella vallata industriale di Lamezia Terme, spiccano i disegni dei capannoni, dei teatri di posa, persino le aree verdi. Si parlò anche della realizzazione della più grande piscina per riprese acquatiche dopo quella di Malta.

Il cronoprogramma disatteso

A seguire – si leggeva nella nota della Regione - c’era il cronoprogramma, serratissimo per la conclusione dell’opera. I lavori per la realizzazione degli Studios della Calabria Film Commission a Lamezia Terme sarebbero dovuti partire ufficialmente il 7 maggio 2024, con l’installazione del cantiere e la sistemazione dell’area esterna. Dopo i rilievi e i tracciamenti, tra maggio e dicembre 2024 era previsto il consolidamento del terreno con la tecnica del jet grouting, affiancato dagli scavi e dall’avvio delle opere in cemento armato per fondazioni e recinzioni.

Tra novembre 2024 e marzo 2025 si sarebbe dovuto procedere con la produzione e l’installazione delle strutture prefabbricate per i diversi edifici: post-produzione, camerini, teatro, polo tecnologico e gradinata esterna.

Da febbraio 2025 il programma prevedeva le sistemazioni esterne – pavimentazioni, marciapiedi e aree verdi – insieme ai lavori interni: massetti, pareti in cartongesso, impianti meccanici ed elettrici, pavimenti, controsoffitti, ascensori, tinteggiature e serramenti.

Ad agosto 2025 (ora) il cronoprogramma prevedeva che all’interno del Polo tecnologico si fossero completati i pavimenti e i rivestimenti, mentre le opere di isolamento e sottofondo sarebbero dovute terminare nelle prime settimane del mese.

In parallelo, già da metà luglio, dovevano essere avviati i lavori per la sistemazione a verde e i percorsi tattili, destinati a proseguire nei mesi successivi. Sempre ad agosto, il 25, sarebbe dovuta partire anche la costruzione della guardiola, con l’apertura del cantiere per scavi e opere strutturali. In sostanza, a fine estate il sito avrebbe dovuto mostrare un Polo tecnologico quasi rifinito, aree esterne in fase di allestimento e un nuovo edificio di servizio in costruzione.

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E intanto si pensa a Sandokan 2

A meno di un anno dal taglio del nastro, come mostrano le nostre immagini, i pochi camion, nella zona intitolata a Benedetto XVI - che qui atterrò qualche anno addietro - si aggirano tra le fondamenta della struttura. Non c’è il teatro, non ci sono i camerini. Non c’è altro se non – apprendiamo da una nota della Fondazione – i primi segni di un altro set di Sandokan (altra opera d’arte unica?) che si tornerà a girare qui per la seconda stagione probabilmente a ottobre, anche se né dal sito della Calabria Film Commission né dell’Anac –  tra una masterclass da 100mila euro e un’opera di valorizzazione visiva per il web da 97mila euro - siamo riusciti a trovare traccia di questo appalto.

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Cosa ha rallentato l’opera milionaria?

Cosa ha bloccato o rallentato il cantiere? Problemi progettuali, intoppi burocratici, difficoltà finanziarie? E, soprattutto, chi vigila oggi sull’avanzamento dei lavori e sull’uso delle risorse pubbliche impegnate e, soprattutto, sul rispetto delle tempistiche?

Parliamo di un budget complessivo di 10 milioni di euro: 7 milioni provenienti dal PAC Calabria 2014/2020 e 3 milioni dal PSC. I primi fondi furono stanziati con la delibera di Giunta n. 108 del 2021, mentre le risorse aggiuntive deliberate con l’atto n. 187 del 2022 e imputate a bilancio negli anni successivi.

Intanto la data di fine lavori resta ferma a marzo 2026, tra sette mesi, quindi sarà bene che qualcuno moltiplichi i camion e la forza lavoro e dia una bella accelerata perché più tempo ci vorrà, più soldi si spenderanno. E di sprechi se ne sono visti già abbastanza.