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18/03/2025 ore 10.34
Attualità

Trump, l’Ucraina e l’Europa: ma cosa vuole davvero il presidente degli Stati Uniti?

Bisogna capire dove porterà la nuova strategia americana, quali saranno le conseguenze a livello globale e anche per la Calabria

di Franco Laratta

Donald Trump

Cosa vuole davvero Donald Trump dall’Ucraina? Che cosa vuole dall’Europa, ed inevitabilmente che cosa accadrà in Italia e in Calabria?

Sono domande di straordinaria portata in questo momento, e in questo inedito scenario mondiale che di fatto chiude definitivamente i patti e la spartizione del mondo tra le potenze vincitrici della seconda guerra mondiale. Quell’epoca è stata sepolta definitivamente dalla scelta di campo di Trump che colloca gli Stati Uniti in un contesto mondiale del tutto diverso. Lontano dagli storici alleati europei e dal contesto occidentale. Certo, ci troviamo in un dibattito internazionale carico di ambiguità, di beffe, di aggressioni annunciate e poi smentite. Ma proprio per questo tutto può accadere, e certamente nulla sarà più come prima. E l’Europa trema. Ben sapendo che o decide quale deve essere il suo futuro o semplicemente il futuro non ci sarà.

Stephen Kotkin, storico di Stalin e studioso di potere, ne ha parlato in una interessante intervista al The New Yorker. Il tema è di portata fondamentale e riguarda il futuro dell’ordine mondiale, che certamente dipenderà dalle mosse americane, o più precisamente trumpiane. Ovviamente, sottolinea Kotkin, l’impatto delle scelte del presidente americano si estenderanno ben oltre il campo di battaglia. Ben oltre la guerra in Medioriente, ben oltre la drammatica vicenda Russo Ucraina.

Trump, dice Kotkin nell’intervista citata, pur non avendo una visione strategica dell’Ucraina, è stato capace di entrare direttamente e aspramente nella questione, senza girarci troppo attorno. C’è da dire che sarà pur crudo e spietato nella sua azione politica, ma certamente ha una visione reale delle cose. Come se la diplomazia non esistesse più, come se fosse finito il tempo delle discussioni. E soprattutto ha messo in luce una cosa che è sotto l’occhi di tutti: il fallimento della politica occidentale. L’incapacità di far prevalere il dialogo, l’impossibilità evidente di far vincere la diplomazia. Trump ritiene semplicemente, nelle guerre come nell’economia, che gli Stati Uniti siano stati sempre fregati, avendo dovuto sempre schierarsi in prima linea, mettendo in campo risorse miliardarie, e soprattutto schierando sempre sul campo il loro enorme apparato militare. E l’Ucraina è solo l’ultimo esempio nella visione trumpiana della storia.

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Detto questo, bisogna capire dove porterà la nuova strategia americana. Quali saranno le conseguenze: un’America isolazionista, chiusa in sé stessa, era stata accennata nel primo mandato presidenziale di Trump. Ma oggi potrebbe concretizzarsi rapidamente, alterando irreversibilmente i rapporti di forza a livello globale.

Ma i danni saranno senz’altro nell’economia, perché la guerra dei dazi, definita la più imbecille di tutte le guerre, avrà conseguenze geopolitiche devastanti. il crollo delle borse è stato solo un primo avvertimento. Una guerra che rischia di perdere anche la stessa America.

In realtà, il presidente americano si comporta come un imprenditore senza scrupoli, che vede e pretende di ottenere solo benefici economici immediati. E infatti, la prima cosa che ha detto dell’ Ucraina è stata che per gli Stati Uniti si tratta di un affare sbagliato. E che se Zelensky vuole sicurezza è un problema suo e degli europei, e che quindi quest’ultimi devono pagare i conti di una messa in sicurezza dell’Ucraina. In tutto questo emerge il problema di tutti i problemi: l’incertezza dell’Unione Europea, le divisioni e il ruolo ondivago e ambiguo dell’Italia. E l’emergere di una nuova leadership guidata da inglesi, francesi e tedeschi. E già questo sa di futuro, sa di un’Europa che ha capito bene che o gioca da protagonista oppure finisce per soccombere

Ma paradossalmente sarà proprio la politica americana a dare uno scossone positivo all’Europa, con nuovi e imprevisti alleati, quale potrebbero essere il Canada. Insomma il futuro dell’Europa, quindi dell’Italia, con conseguenze anche fino a casa nostra, è ancora tutti da scrivere. Ma qualche cosa si sta rapidamente muovendo.