Un dolce riscatto, nel carcere di Vibo un laboratorio che permette ai detenuti di apprendere l’arte dei biscotti
VIDEO | Il progetto è promosso dall’associazione Seconda Chance, l’azienda Mulinum, la direzione dell’istituto penitenziario e la Caritas diocesana di Mileto. I prodotti da forno saranno distribuiti alle famiglie in difficoltà
di Cristina Iannuzzi
«L’idea è nata quasi per caso due anni fa», racconta Valeria Votano, referente dell’associazione Seconda Chance. «Volevamo fare qualcosa per i detenuti del carcere e chiacchierando con Stefano Caccavari (fondatore dell’azienda agricola Mulinum) ci siamo detti perché non iniziamo a produrre biscotti all’interno del carcere?».
E così, dopo un iter complesso, l’ambizioso progetto è in dirittura d’arrivo. Un locale del carcere di Vibo Valentia è stato adibito a laboratorio artigianale per la produzione di biscotti. A produrli saranno 20 detenuti appartenenti al circuito Media Sicurezza che potranno imparare l’arte pasticciera. Si chiama “un dolce di riscatto” il progetto promosso dall’associazione Seconda Chance, l’azienda Mulinum, la direzione dell’istituto penitenziario vibonese e la Caritas diocesana di Mileto, che si occuperà di distribuire i biscotti prodotti dai detenuti alle famiglie bisognose.
Soddisfatta la direttrice del carcere Angela Marcello che parla di «bellissima occasione che permette ai detenuti di imparare un mestiere che potranno utilizzare quando usciranno dal carcere. D’altronde – spiega -, quando offriamo loro queste opportunità sono contenti».
«La nostra idea – sottolinea Stefano Caccavari – è quella di potere formare i ragazzi e di assumerne due. È l’inizio di un percorso che Mulinum ha deciso di offrire. L’obiettivo è quello di creare nuovi posti di lavoro. Dal carcere di Vibo, parte un primo segnale di riscatto che parte dalla Calabria».