«Una nuova nave della Freedom Flotilla pronta a partire per Gaza»: l’annuncio dell’attivista calabrese Fullone a Diamante
VIDEO | Ha preso parte alla precedente missione umanitaria, tornando in Italia lo scorso 13 ottobre, dopo cinque giorni di detenzione nelle carceri israeliane. Nella cittadina tirrenica ha partecipato alla proiezione di “No Other Land”, il film documentario Premio Oscar 2025
Una nuova imbarcazione della Freedom Flotilla (il movimento di solidarietà internazionale popolare nato nel 2010) è pronta a salpare dall’Italia per raggiungere Gaza con aiuti umanitari. L’annuncio è stato dato pubblicamente dall’attivista calabrese Vincenzo Fullone, in occasione della proiezione del documentario “No Other Land” al cineteatro Vittoria di Diamante, che si è tenuta sabato scorso. «La nave partirà dal porto di Taranto e a fine mese faremo la presentazione - ha rivelato Fullone -. Il Sud sarà di nuovo il punto di partenza di una nuova flotta».
Il documentario
La rivelazione di Fullone è giunta al termine della proiezione di “No Other Land”, il film documentario Premio Oscar 2025, girato tra il 2019 e il 2023. L’opera è stata scritta, diretta e prodotta da un collettivo isaelo-palestinese formato da Basel Adra, Yuval Abraham, Rachel Szor e Hamdan Ballal. L’evento è stato organizzato dal “Coordinamento Alto Tirreno Palestina Libera” e moderato dalla giornalista Francesca Magurno, con l’obiettivo di tenere alta l’attenzione sul genocidio in corso nella Striscia di Gaza.
La testimonianza di Fullone
Al termine della proiezione, Fullone ha parlato a un pubblico commosso, ricordando la missione alla quale ha preso parte come componente di una delle imbarcazioni della Freedom Flotilla dirette a Gaza. L’attivista è stato arrestato e detenuto dall’esercito israeliano tra il 7 e l’8 ottobre ed è rimasto in carcere, tra vessazioni e sevizie, per cinque giorni. Un’esperienza durissima, che l’ha spinto a intraprendere un percorso psicoterapeutico. «La Freedom Flotilla ha messo a disposizione un supporto psicologico per aiutarmi ad affrontare il trauma, visto che sono stato quello più vessato insieme a due ragazzi israeliani. Mi sono reso conto di averne bisogno. Non è stato facile accettarlo, perché si pensa sempre di dover essere forti».
Dalla Flotilla al carcere, a Corigliano Rossano la drammatica testimonianza di Vincenzo FulloneL’amore della sua terra
Nonostante l’esperienza drammatica, Fullone continua a portare dentro di sé l’amore della sua gente, che in quei giorni bui non lo ha fatto mai sentire solo. «Quando sono arrivato in Giordania mi hanno detto: “Dì al tuo sindaco e alla tua gente che ora possono dormire tranquilli, perché ci stanno stressando”», ha affermato con il sorriso stampato in volto. «Mi hanno detto che vi siete fatti sentire, sono contento di questo».
La pace mai arrivata
In ultimo, Fullone ha commentato la “tregua” in atto tra Israele e Hamas, definendola illusoria: «Quale tregua? Questa non è guerra: si chiama pulizia etnica e va avanti da cent’anni in Palestina. Non ci sarà alcuna tregua per i palestinesi. È servita solo a svuotare le piazze», ha concluso.
«Sulla Freedom Flotilla portavamo solo speranza, ci hanno presi a calci e pugni»: il grande cuore di Fullone per Gaza