“Una vita da presidente” per Nicola Barone: «Un visionario, con lui ripercorriamo i progressi tecnologici del Paese negli ultimi 50 anni»
L’autobiografia dell’ingegnere calabrese di Cerchiara e attuale presidente di Tim San Marino scritta con il giornalista Santo Strati: «Ha avuto la capacità di guardare all’innovazione come un obiettivo fondamentale per la crescita e lo sviluppo dell’Italia»
Nicola Barone, ingegnere delle telecomunicazioni, è un calabrese di Cerchiara, che vive a Roma da oltre 40 anni. È attualmente presidente di TIM San Marino, ma nel corso della sua lunga e prestigiosa carriera è stato “sempre” presidente (a cominciare dal Consorzio Telcal, nel 1997) e ha ricoperto sempre ruoli apicali per la sua capacità di coordinamento e organizzazione. Ha guidato con successo team tecnologici che hanno portato a termine con successo numerose sue intuizioni nel campo della tecnologia e delle connessioni di rete. Con il giornalista Santo Strati parliamo del libro “Una vita da presidente”, una biografia scritta a quattro mani, con lo stesso Strati, direttore del quotidiano Calabria.Live. È la vita di un visionario che racconta l’innovazione e il futuro, nel rispetto del passato.
La biografia che viene raccontata attraverso un’ intervista, in realtà ripercorrere i progressi tecnologici degli ultimi 40/50 anni. Anni in cui è cambiato tutto.
«In realtà il racconto biografico è diventato il pretesto per illustrare come si è trasformato il Paese dal punto di vista tecnologico, seguendo e “inseguendo” l’innovazione che in molti casi ha potuto godere delle intuizioni di Barone. Solo per fare un esempio, l’informatizzazione dei tribunali (partita con una fase sperimentale dalla Calabria) è opera sua.
A Trento, per fare un altro esempio, ha ideato un modello di smart city che sta venendo ripetuto in quasi tutto il Paese. E a San Marino la sua visione ha permesso alla piccola Repubblica del Titano, di diventare uno Stato che vanta primato per l’altissimo livello di tecnologia. Negli ultimi 40 anni è praticamente cambiato tutto: si iniziò viaggiando nella Rete con modem di potenza limitatissima (14kb al secondo di trasmissione): oggi parliamo di miliardi di kb, con connessioni ormai vicine ai 5 gigabit. Non a caso, l’ing. Barone nel libro spiega perché il nostro tempo attuale si può definire quello della Gigabyte Society. Connessioni sempre più veloci, per permettere applicazioni di grande ausilio alla popolazione (si pensi alla telemedicina e agli interventi via robot pilotati a distanza per via telematica). Così la storia del ragazzino di Cerchiara di Calabria che suonava il sassofono nella banda del paese, diventa la storia dell’innovazione tecnologica che è cresciuta in modo esponenziale e ha dato un impulso importante allo sviluppo del Paese, anche sul piano delle telecomunicazioni».
L’ing. Barone, calabrese di Cerchiara in provincia di Cosenza, per anni manager di Tim e oggi Presidente di Telecom San Marino, viene considerato un visionario. In che senso?
«A buon diritto, l’ing. Barone può essere definito un “visionario”: ha avuto la capacità, formando competenze e personale altamente specializzato, di guardare all’innovazione come un obiettivo fondamentale per la crescita e lo sviluppo del Paese. I suoi modelli di connessione alla Rete, ideati ben prima del boom di Internet, sono diventati linee guida che ancora oggi seguono l’evoluzione tecnologica. Partendo dagli anni 80 (quando nessuno sapeva cosa fosse internet) ha cominciato a parlare di rete in alcuni convegni in Calabria che avevano destato molta curiosità, ma nulla di più, ma il tempo ha riconosciuto che le intuizioni e le previsioni formulate da Barone erano assolutamente corrette e precorrevano di un decennio quello che poi si sarebbe realizzato. Essere visionari significa non guardare soltanto a domani, bensì anche a dopodomani e dopodomani ancora: occorre pensare alle generazioni future per offrire idee e soluzioni che durino nel tempo e permettano la loro evoluzione».
Le sue notevoli competenze tecnologiche hanno fatto di Barone un manager moderno, sempre un passo avanti di tanti altri manager italiani.
«L’ing. Barone non è un manager nel senso tradizionale del termine, non si occupa di gestione e di finanza, ma da “presidente” ha saputo modernizzare gli standard dl lavoro tecnologico, motivando tecnici e scienziati, alla ricerca di soluzioni sempre più avanzate, all’avanguardia. Le sue parole d’ordine sono sempre state impegno, costanza, sacrifici e determinazione a cui ha aggiunto la cosa più importante: la passione. E non ha mica terminato: la sua Presidenza di Tim San Marino (al quarto mandato) lo impegna quotidianamente con l’attenzione dovuta alle nuove realtà dell’hardware e del software delle telecomunicazioni, applicazioni che oggi devono confrontarsi con l’intelligenza artificiale».
Il successo dell’ing. Barone può essere considerato un modello per le nuove generazioni. Ma quali sono le condizioni da soddisfare per raggiungere le cime più alte del successo?
«In realtà, questo libro l’ing. Barone lo ha immaginato pensando ai giovani, alle nuove generazioni. Voleva, attraverso il racconto delle sue esperienze, motivare quella che sarà la classe dirigente di domani. Un obiettivo, si può dire largamente raggiunto, anche se è costato molti mesi di lavoro con Santo Strati che ha voluto e dovuto consultare una montagna di documentazione: dai libri e le pubblicazioni scientifiche ai ritagli di stampa, messaggi, riconoscimenti. Barone si è raccontato con umiltà, mantenendo lo stesso profilo di vita che gli insegnamenti salesiani lo hanno abituato a percorrere. Difatti, accanto al Presidente visionario e tecnologico, emerge da libro l’uomo che si è formato sulle indicazioni di don Bosco e ha sempre dedicato parte della sua vita – non tecnologica – all’aiuto e all’assistenza dei più deboli, dei più fragili. Una umanità che non contrasta con la tecnologia, anzi da essa trae ulteriori motivazioni per poter essere attuata, secondo la fede cristiana e le indicazioni di papa Francesco. Fede e carità che sono il giusto complemento di un uomo da emulare e prendere ad esempio per raggiungere il successo e la felicità».
La presentazione del libro a Roma ha ottenuto uno straordinario successo. Non fosse altro per le altissime qualità degli ospiti intervenuti.
«Oltre 150 persone, tutte di altissimo livello e anche molti giovani, hanno affollato il bellissimo salone di Palazzo Firenze, sede della Società Dante Alighieri per seguire la presentazione del libro “Una vita da Presidente”: è stata una serata all’insegna dell’innovazione tecnologica, ma anche della necessità di tornare a essere “umani” e considerare il prossimo con il rispetto dovuto e l’attenzione necessaria. Durante gli anni del Politecnico – per dire – Barone sottraeva ore allo studio per insegnare e preparare immigrati calabresi a conseguire un diploma. Molti, poi, avrebbero preso la via dell’Università e in tanti ricordano il giovane studente del Politecnico che spiegava loro la matematica e suggeriva come presentarsi da privatisti agli esami di stato. Tra gli ospiti, due ex Presidente della Regione Calabria Giuseppe Nisticò e Luigi Meduri, il presidente e direttore dell’Adnkronos Pippo Marra, l’amministratore delegato delle Tim Pietro Labriola, il prof. Giuseppe Novelli, già Rettore di Tor Vergata, il prefetto di Roma Lamberto Giannini, il prof. Corrado Calabrò, poeta e giurista già presidente AgCom, l’ex viceministro Mario Tassone e tanti altri. Numerose le testimonianze che hanno sottolineato la tenacia e il rigore morale di un visionario che soprattutto non ha mai dimenticato di essere un uomo».
Intervenendo appunto a Roma, l’ingegnere Barone ha parlato futuro, soffermandosi sull’intelligenza artificiale, sottolineando la necessità di imporre criteri di cultura etica e morale.
«Quale futuro ci attende con l’intelligenza artificiale? L’ing. Barone ha spiegato le opportunità e i rischi facendo prevalere la prima: come tutti gli strumenti, il suo utilizzo è legato alla creatività e al buonsenso. La tecnologia non deve e non può dominare l’umanità, ma è l’uomo a scegliere la strada maestra, dove etica e responsabilità saranno i limiti invalicabili per raggiungere traguardi fino a ieri impensabili. Barone ha parlato, ovviamente, anche del passato e dell’evoluzione tecnologica che ci ha portato oggi allo scenario dell’intelligenza artificiale nelle sue varie componenti. C’è un capito del libro dedicato a questo: la visione del futuro e cosa potremo aspettarci dall’AI».
L’esempio dell’ingegnere Barone è importante, soprattutto quando afferma: “Io sono nato analogico, oggi sono al 100% digitale”. Come dire: non abbiate paura delle sfide delle nuove tecnologie e del futuro.
«Come detto, Barone ha pensato a un racconto biografico destinato alle nuove generazioni, per indicare modelli ed esempio di vita che possono diventare spunti motivazionali per molti ragazzi, soprattutto a quelli che ancora non hanno scelto la facoltà universitaria. La scienza, dice Barone, ha bisogno dell’uomo e l’uomo, a sua volta, non può fare a meno di guardare all’evoluzione scientifica e tecnologica del suo tempo e di immaginare, senza timore, quello che potrà realizzarsi domani».