Viola l’habitat naturale e manca il parere sul piano tariffario: ecco perché la Corte dei Conti ha bocciato il Ponte sullo Stretto
I magistrati contabili rendono note le motivazioni dello stop alla delibera Cipess di agosto. Contestata la violazione di due direttive Ue e non solo. Il Mit: «Al lavoro per superare tutti i rilievi, andiamo avanti»
Violazione dell'habitat naturale, modifiche contrattuali e mancato parere dell'Art (Autorità regolazione dei trasporti) sul piano tariffario. Sono queste le motivazioni principali della bocciatura del Ponte sullo Stretto rese note dalla Corte dei Conti.
Nel dettaglio:
- violazione della direttiva 92/43/CE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, a causa della carenza di istruttoria e di motivazione della cosiddetta delibera Iropi;
- violazione dell'art. 72 della direttiva 2014/24/UE, in considerazione delle modificazioni sostanziali, oggettive e soggettive, intervenute nell'originario rapporto contrattuale;
- mancata acquisizione del parere dell'Autorità di regolazione dei trasporti in relazione al piano tariffario posto a fondamento del piano economico e finanziario.
«La Sezione centrale di controllo di legittimità della Corte dei conti ha depositato in data odierna la deliberazione n. 19/2025/PREV, rendendo note le motivazioni per le quali il 29 ottobre scorso è stato ricusato il visto - e la conseguente registrazione - della delibera Cipess n. 41 del 6 agosto 2025 avente a oggetto: “Collegamento Stabile tra la Sicilia e la Calabria”», si legge nella nota della Corte in cui si fa anche presente che con la medesima delibera sono state, altresì, formulate osservazioni relative a ulteriori profili confermati all'esito dell'adunanza, ma ritenuti non decisivi ai fini delle valutazioni finali».
Il Mit: «Al lavoro per superare tutti i rilievi»
Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti «prende atto delle motivazioni della Corte dei Conti. Continua l'iter per la realizzazione del collegamento tra Calabria e Sicilia, anche alla luce della positiva collaborazione con la Commissione europea. Tecnici e giuristi sono già al lavoro per superare tutti i rilievi e dare finalmente all'Italia un Ponte unico al mondo per sicurezza, sostenibilità, modernità e utilità». Così una nota del Mit.