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27/11/2025 ore 18.50
Attualità

Viola l’habitat naturale e manca il parere sul piano tariffario: ecco perché la Corte dei Conti ha bocciato il Ponte sullo Stretto

I magistrati contabili rendono note le motivazioni dello stop alla delibera Cipess di agosto. Contestata la violazione di due direttive Ue e non solo. Il Mit: «Al lavoro per superare tutti i rilievi, andiamo avanti»

di Redazione Attualità

Violazione dell'habitat naturale, modifiche contrattuali e mancato parere dell'Art (Autorità regolazione dei trasporti) sul piano tariffario. Sono queste le motivazioni principali della bocciatura del Ponte sullo Stretto rese note dalla Corte dei Conti.

Nel dettaglio:

«La Sezione centrale di controllo di legittimità della Corte dei conti ha depositato in data odierna la deliberazione n. 19/2025/PREV, rendendo note le motivazioni per le quali il 29 ottobre scorso è stato ricusato il visto - e la conseguente registrazione - della delibera Cipess n. 41 del 6 agosto 2025 avente a oggetto: “Collegamento Stabile tra la Sicilia e la Calabria”», si legge nella nota della Corte in cui si fa anche presente che con la medesima delibera sono state, altresì, formulate osservazioni relative a ulteriori profili confermati all'esito dell'adunanza, ma ritenuti non decisivi ai fini delle valutazioni finali».

Il Mit: «Al lavoro per superare tutti i rilievi»

Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti «prende atto delle motivazioni della Corte dei Conti. Continua l'iter per la realizzazione del collegamento tra Calabria e Sicilia, anche alla luce della positiva collaborazione con la Commissione europea. Tecnici e giuristi sono già al lavoro per superare tutti i rilievi e dare finalmente all'Italia un Ponte unico al mondo per sicurezza, sostenibilità, modernità e utilità». Così una nota del Mit.