A rischio il Centro di salute mentale di Taurianova per mancanza di personale, i pazienti: «Non chiudete, ci ammazzate»
Questa mattina il sit-in organizzato dal Comitato a tutela della salute: «Non vogliamo favori, ma diritti». Presente anche Nino Spirlì. Il sindaco rassicura: «Resterà aperto»
«Dove porteremo i nostri figli se chiuderà. Dove andremo a finire?» Questa mattina, si è svolto un sit-in davanti al Centro salute mentale di Taurianova che, per carenza di personale, come lamentato dagli attivisti, rischierebbe la chiusura. Nella struttura, dove esercitano due medici di cui uno è prossimo alla pensione, vengono erogati servizi fondamentali per molti cittadini in difficoltà, per un totale di 13 mila prestazioni l’anno.
«È un centro che, nonostante tutto, dà sollievo a migliaia di persone. Vogliamo capire perché si deve depotenziare o chiudere, perché non si trova una soluzione? – ha affermato Marisa Valensise, presidente del Comitato a tutela della salute, che ha organizzato la manifestazione odierna -.Non vogliamo strumentalizzare niente, stiamo parlando di possibilità di cura per tanti pazienti, che senza questo centro andranno in strada, e allora diventerà un'emergenza sociale. Abbiamo mandato una PEC alla dottoressa Di Furia, senza risposta. Non chiediamo favori, ma diritti. Dateci la possibilità di vivere dignitosamente in questo territorio. Qui oggi non c'è la politica, le elezioni sono state fatte e non hanno bisogno dei voti del popolo. Ora presenteremo un altro documento all'Asp. Se non ci risponderanno, sposteremo la protesta presso la sede in Via Diana a Reggio Calabria».
Rischio chiusura centro salute mentale di Taurianova, sul piede di guerra gli attivisti. Il sindaco: «Vicini alla soluzione»Il direttore Zappone: «Spero in una soluzione»
I timori paventati sono stati confermati da Roberto Zappone, direttore del Centro di salute mentale: «Sarebbe un peccato che il lavoro svolto da me e da chi mi ha preceduto venisse perduto. Mi rendo conto che c'è emergenza di medici all'interno dell'Asp. Spero che si trovi una soluzione per far rimanere questo presidio così importante. Qui siamo veramente vicini alla sofferenza delle persone e cerchiamo di dare il massimo con passione e professionalità».
Le testimonianze
Una mamma che ha avuto problemi con i figli ha testimoniato: «Ho avuto bisogno di questi dottori. Se non fosse stato per loro, io oggi non sarei qui. Per favore, non chiudete questa sede. Ci ammazzate veramente. Se non ci ammazzate per strada, ci ammazziamo nelle case dove non ci vede nessuno».
Un’altra donna ha dichiarato: «Ho bisogno di questo centro. Ho problemi seri. Dopo la morte di mia madre sto passando problemi seri. Spero che non lo chiudano, perché non ce la faccio a viaggiare».
Nino Spirlì:«Dove sono i cittadini?»
Intervenuto all’incontro, Nino Spirlí, ex presidente facente funzioni della Regione Calabria: «Dove sono gli abitanti della Piana? Se ci fosse stato un cantante rap ci sarebbe stata la coda. Siamo qui sensibilizzati dalle nostre esigenze, dalla sofferenza che abbiamo nelle nostre famiglie, necessità che spesso non riusciamo a gestire da soli e che in realtà devono essere coperte dalla presenza delle istituzioni. Qui oggi mancano le amministrazioni comunali. Non è una manifestazione di destra o sinistra. C'è un velo di disinteresse che non va bene. Questo CSM non serve solo a chi ha evidenti problemi psichici, ma è necessario a chi li ha e fa finta di non averli».
Il sindaco Roy Biasi: «Non chiuderà»
Il sindaco di Taurianova, Roy Biasi, assente alla manifestazione, nei giorni precedenti ha diramato un comunicato in cui ha assicurato esiti incoraggianti dall’interlocuzione avuta con l’Asp. Il primo cittadino, scegliendo la via del dialogo tra istituzioni, ha raccomandato di non fare allarmismi e ha garantito che il Centro di salute mentale non subirà alcuna chiusura o trasferimento, anzi beneficerà di innesti di personale.
Presenti al sit-in in Via Armando Diaz: rappresentati dei Comitati a tutela della salute di Locri; per la Chiesa intervenuti don Alfonso e don Cesare di Taurianova, forti del sostegno del vescovo Giuseppe Alberti; la fondazione Pino Alessio di Gioia Tauro; una rappresentanza dell’Humanitas, una cooperativa che si occupa di persone con malattie psichiche; esponenti della consulta delle associazioni di Taurianova e del progetto città della piana; l’onorevole Angela Napoli; il consigliere di minoranza Simone Marafioti; Santo Gioffrè, commissario straordinario dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria nel 2015, autore del libro “Tutto pagato” in cui racconta il malaffare del sistema all’interno della sanità calabrese.
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