Affidamento super esclusivo della figlia alla madre che aveva denunciato il compagno, la sentenza a Catanzaro
Così hanno deciso i giudici che hanno ritenuto questa decisione più «conforme all’interesse della minore». Il padre sottoposto al divieto di avvicinamento per atti persecutori e maltrattamenti
Affidamento super esclusivo alla madre della figlia minore. È la sentenza emessa dal Tribunale civile di Catanzaro nell’ambito di un procedimento di affidamento nel quale il padre chiedeva venisse disposto l’affidamento congiunto della figlia minore. Tuttavia, i giudici hanno deciso di attribuire alla madre «la facoltà di assumere da sola, nell’interesse della minore anche le decisioni di maggior interesse (istruzione, educazione, salute e residenza)».
La donna, costituita in giudizio e difesa dagli avvocati Paola Torchia e Demetrio Battaglia, aveva eccepito che «il rapporto sentimentale e la convivenza erano cessati a causa dei gravi contegni persecutori e vessatori assunti (dal compagno, ndr) sia nei suoi confronti che rispetto alla bambina, sicché era stata costretta a porgere denuncia nel marzo del 2024 e poi integrata a novembre 2024».
L’uomo è attualmente ancora sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento e del divieto di comunicazione. Dall’ordinanza di applicazione della misura si evince «un serio rischio di reiterazione delle condotte gravemente minacciose per la donna, i suoi familiari e per la piccola considerato da una parte il profilo criminale caratterizzato da significativi pregressi con precedenti specifici per maltrattamenti».
Per i giudici, «la decisione sull’affidamento della minore in via super esclusiva alla madre appare la soluzione maggiormente conforme all’interesse della minore».