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18/08/2025 ore 15.27
Cronaca

All’ospedale di Praia gli consigliano riposo e dieta ma ha un'ischemia: paziente salvato a Lagonegro

L'uomo presentava dolore alla spalla sinistra, sudorazione, giramenti di testa e difficoltà a reggersi in piedi, ma i medici l’hanno dimesso con la sola diagnosi di ipertensione arteriosa. I parenti, per nulla convinti del verdetto, hanno deciso di accompagnarlo al pronto soccorso dell’ospedale potentino

di Francesca Lagatta

L'ennesima pagina del libro nero della sanità calabrese è stata scritta all'ospedale di Praia a Mare ai danni di un paziente di 75 anni. L'uomo si era recato in pronto soccorso la mattina del 15 agosto, lamentando dolore alla spalla sinistra, sudorazione, giramenti di testa, difficoltà a reggersi in piedi e ipertensione, ma dopo la visita dei medici è stato dimesso con la sola diagnosi di «ipertensione arteriosa compensata». Nel referto rilasciato alla famiglia si invita il paziente a riposare e a «a fare la dieta», nonché a sottoporsi a una visita cardiologica per la valutazione e l'approfondimento diagnostico e terapeutico.

Nessuno si era accorto che il paziente fosse stato colpito da un'ischemia cerebellare, come riscontrato successivamente dai medici dell'ospedale di Lagonegro.

I fatti

Intorno alle 10 del 15 agosto scorso, un uomo di 75 anni si è presentato al pronto soccorso del nosocomio praiese perché da ore lamentava giramenti di testa, sudorazione, difficoltà a reggersi in piedi, dolore al braccio sinistro, tutti sintomi accompagnati da ipertensione, che aveva già avuto modo di acclarare in modo autonomo. Dopo aver atteso lunghi minuti in sala d'attesa - dalle 10.26 alle 11.30 - il paziente è stato finalmente visitato. I medici, dopo aver riscontrato i valori alti della pressione arteriosa, 175 su 85, hanno provveduto a somministragli le gocce di un farmaco vasodilatatore, lo hanno attaccato a una flebo e sottoposto a un elettrocardiogramma e alle analisi di routine. Alle 13.39 minuti di quello stesso giorno, il paziente viene dimesso con la sola diagnosi di ipertensione arteriosa. Dell'ischemia, nelle carte, non c'è nemmeno l'ombra.

Il ritorno a casa

L'uomo torna a casa sorretto dai famigliari, non riesce a mangiare e resta a dormire tutto il giorno, sfiancato da ore di sofferenze. I parenti si rendono conto che la sola ipertensione non può giustificare quello stato di malessere. Dopo aver ascoltato il parere del cardiologo di fiducia, che li invita a tornare con urgenza al pronto soccorso, decidono quindi di riportarlo in ospedale, ma stavolta a Lagonegro, fuori regione. Qui i medici comprendono subito la gravità della situazione e, oltre agli esami di routine, lo sottopongono velocemente a una tac cranica, grazie alla quale si evince chiaramente un'ischemia cerebellare, una condizione in cui il «flusso sanguigno diretto al cervelletto – si legge su sito di Medicina - è ridotto o interrotto, causando una carenza di ossigeno e nutrienti che può danneggiare o uccidere le cellule cerebrali».

Il ricovero

Il paziente viene immediatamente ricoverato e salvato in extremis dal personale sanitario dell'ospedale di Lagonegro. Attualmente, il paziente è ancora ricoverato nel nosocomio potentino, presenta un grosso ematoma al cervelletto e ha perso la sensibilità agli arti inferiori, ma fortunatamente è in fase di ripresa. La famiglia, dopo aver tirato un sospiro di sollievo, ha deciso di denunciare pubblicamente l'accaduto per mettere in guardia altri cittadini.