Assolti i fratelli Sgromo e il finanziere Formoso perché il fatto non sussiste: erano accusati di corruzione
Il pm aveva chiesto rispettivamente una condanna a sette e sei anni. Secondo l’accusa, il colonnello aveva dato parere favorevole alla revoca del sequestro disposto a garanzia del debito fiscale dei due imprenditori in virtù dei rapporti di amicizia
Sono stati assolti perché il fatto non sussiste il colonnello della guardia di finanza, Albano Formoso, e gli imprenditori Eugenio e Sebastiano Sgromo. Nei confronti dell’ufficiale della finanza e dei due imprenditori era stata applicata, rispettivamente, la misura dell’interdizione dai pubblici uffici per il primo e quella degli arresti domiciliari per i secondi poiché accusati del reato di corruzione, aggravato, limitatamente alla posizione dei due imprenditori, dall’avere agevolato un sodalizio mafioso.
È stato ipotizzato che, a fronte di un debito fiscale dei due imprenditori, sebbene questi avessero pagato per intero quanto dovuto all’agenzia delle entrate, il fatto che il colonnello avesse dato parere favorevole alla revoca del sequestro disposto a garanzia di quanto fiscalmente dovuto dai due imprenditori, integrava una corruzione, visto il rapporto amicale che intercorreva tra il colonnello ed uno dei fratelli Sgromo.
Ai fratelli Sgromo, inoltre, si contestava di aver pagato somme di denaro a favori di soggetti gravitanti in orbite criminali, seppur non individuati. Una volta, quindi, che il Tribunale della Libertà, in sede di riesame, aveva rigettato i ricorsi presentati dai difensori degli imputati, la Corte di Cassazione annullava le ordinanze cautelari rinviando gli atti per un nuovo giudizio al Tribunale di Catanzaro, ritenendo insussistenti i gravi indizi di colpevolezza.
Nelle more veniva, intanto, richiesto il rinvio a giudizio per tutti e tre gli imputati i quali, comparsi davanti al Gup di Catanzaro, chiedevano la definizione del processo con le forme del rito abbreviato. Il Pm chiedeva che gli imputati fossero dichiarati responsabili dei reati loro ascritti, con la condanna a sei anni di reclusione per il colonnello Formoso ed a sette anni per i fratelli Sgromo.
Per il colonnello Formoso era stato chiesto il sequestro di 300.000 euro. Da qui le discussioni dei difensori che, seppur con argomentazioni diverse, hanno chiesto l’assoluzione dei loro assistiti per insussistenza del fatto corruttivo contestato.
Rinviato, nella passata udienza, alla data odierna la trattazione del processo, e ciò per consentire eventuali repliche del Pm, il Gup, ritiratosi in camera di consiglio per la decisione, nel primo pomeriggio di oggi ha pronunciato sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste.
Il colonnello Formoso è stato difeso dall’avvocato Francesco Gambardella, Eugenio Sgromo è stato difeso dagli avvocati Francesco Gambardella e Massimiliano Carnovale, mentre Sebastiano Sgromo dall’avvocato Giuseppe Fonte.