Bambini venduti a Crotone, spunta un nuovo caso. Stella denuncia: «Avevo 17 anni, non mi fecero mai vedere la bimba»
La donna, oggi 74enne, chiede di parlare con la magistratura. Anche per lei venne usato lo stesso iter: «Dissero che la neonata non ce l’aveva fatta. Ero sotto choc ma non ho mai smesso di pensare a lei»
«Ho avuto cinque figli e ho sempre detto loro che la storia di Mariella non mi è mai piaciuta».
Spunta un nuovo caso sospetto di mercimonio di bambini all’ospedale vecchio di Crotone. Il periodo è quello: la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ’70. Speculare è anche la situazione: una madre giovane, una famiglia semplice, incapace di difendersi contro la tracotanza dell’autorità.
La signora Stella Gigante, sposata Frontera, originaria di Cutro e oggi residente a Torino, aveva 17 anni e mezzo quando partorì la sua prima figlia, Mariella. Quel giorno lo ricorda come se il tempo si fosse fermato: «Era l’otto agosto del 1968 – racconta a LaC News24 – io e mio marito siamo arrivati all’ospedale di Crotone alle quattro e mezza di mattina. Alle sette e mezza è nata mia figlia. Era viva perché l’ho sentita piangere quando l’hanno messa sul fasciatoio».
La signora Gigante non ha potuto godere del profumo di quella neonata perché poco dopo «un dottore disse che dovevano portarla via perché aveva bisogno di una culla termica». Circa un’ora dopo una suora le comunica che «la bambina non ce l’aveva fatta».
«Chiesi di vederla – racconta la signora – ma mi dissero che non si poteva. Dissero a mio marito di portare una piccola bara. Lui, che all’epoca aveva 24 anni, andò a Cutro, comprò questa bara e la portò all’ospedale ma neanche a lui fecero vedere la bambina. La chiusero loro e poi dissero a mio marito di portare la bara al cimitero di Crotone. Ancora mi chiedo: perché a Crotone se noi siamo di Cutro? Ad ogni modo, lui la portò lì e la presero in carico quelli del cimitero. Ci dissero che l’avrebbero messa nel lotto 51. A me, che ero sotto choc, la suora disse: “Sei giovane, sei una ragazza. Avrai dei figli”. Ma io ho sempre pensato a Mariella. E ci penso ancora».
Bambini venduti a Crotone, svolta nel caso dei gemelli: aperta un’indagine mentre un uomo si fa avanti. Attesa per il DnaLa coppia non tornò subito in quel cimitero. «Ero troppo scioccata – dice Stella Gigante –, non volevo vedere niente. Due anni dopo ci siamo trasferiti a Torino. Sono passati diversi anni prima che trovassi il coraggio e tornassi in quel cimitero, ma non abbiamo trovato nulla».
Tutti i casi sospetti che stanno emergendo sulle strane morti di neonati all’ospedale vecchio di Crotone hanno connotati comuni: coppia giovane, origini umili, la scusa della culla termica per prendere il bambino, la notizia della morte improvvisa del neonato e l’impossibilità di vederlo. Nessuno ha mai visto il proprio bambino morto, nessuno riesce a rintracciarne il loculo. I casi si sommano. Intanto la Procura di Crotone ha aperto un’inchiesta e la signora Stella chiede di essere sentita.