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05/12/2025 ore 14.13
Cronaca

«Basta con il clima di violenza, anche sui social»: Gioia Tauro si compatta dopo l’attentato incendiario al Comune

Presenti al Consiglio aperto diversi amministratori locali che hanno espresso solidarietà e invocato maggiori tutele, scarsa partecipazione delle associazioni al Consiglio aperto. Il sindaco Scarcella: «Quella che ha il timbro della mafia non è l’unica violenza»

di Giuseppe Mancini

«Siamo qui per dire no ad ogni forma di violenza».
A Gioia Tauro, con riferimento all'attentato incendiario dei giorni scorsi perpetrato ai danni dell’ufficio tributi, si è svolto questa mattina un consiglio comunale aperto, presso i locali dell’aula consiliare. Tra i presenti diversi sindaci locali che hanno espresso solidarietà e invocato interventi repressivi, maggiore senso civico e tutela per una situazione diventata «intollerabile».

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Il sindaco di Gioia Tauro, Simona Scarcella, ha lamentato la scarsa partecipazione alla riunione dell'associazionismo, ha rivolto sentiti ringraziamenti alle forze dell’ordine per il tempestivo intervento e ha puntato il dito contro il clima di istigazione all'odio diffuso sui social: «Le istituzioni locali non sono nemiche dei cittadini, ma alleate. Al di là delle modalità e motivazioni che hanno portato la persona a compiere l'atto incendiario, non è ammissibile che in un ente pubblico si verifichi un episodio del genere, che mette a rischio i cittadini e le persone che vi lavorano. La politica gioiese è risultata coesa, non c'è stata né opposizione né maggioranza, in questa occasione la città si è unita. Il consiglio comunale di oggi vuole lanciare un messaggio: sappiamo da che parte stare e speriamo che qualche leone da tastiera recepisca e ponga fine al clima di odio che in questi giorni abbiamo letto sul web. Un vilipendio sui social che riguarda tutti i sindaci. Non è soltanto violenza quella che ha il timbro della mafia. Occorrono interventi preventivi. Per garantire la sicurezza significa che troverò i soldi per assumere guardie giurate».

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Il presidente del consiglio comunale, Giulio Ranieri, ha sottolineato: «Lo facciamo anche per una questione di sensibilizzazione, per educare i nostri giovani, per far capire che sono cose estremamente condannabili».

Il consigliere di minoranza Rosario Schiavone, affiancato dall’altro rappresentante dell’opposizione Santo Bagalà, ringraziando le forze dell'ordine, ha affermato: «È un episodio gravissimo, ma va analizzato per ciò che è in realtà, non si colloca nelle dinamiche politiche, ma trova posto in un disagio personale. Analizzando le cause, si evince che affondano le radici in problematiche vecchie, vicende storiche della città, che poi hanno comportato a questo. Un elemento importante, ad esempio, è stato lo spostamento delle caserme in periferia, con una conseguente diminuzione della presenza di divise nel centro».

Dal pubblico è intervenuta anche la professoressa Milena Cavallaro che ha evidenziato che gli ultimi atti di violenza «hanno colpito non soltanto il Comune, ma tutti i cittadini sani e di cultura, che amano la legalità e il rispetto».
Un encomio pubblico è stato elargito ai dipendenti comunali, Giuseppe Gaglianò, Giuseppe Bombardiere e Giuseppe Barilaro che «noncuranti del pericolo sedavano le fiamme e prestavano soccorso ai colleghi».
Infine, con in prima fila i sindaci presenti, si è deciso nei giorni a venire, di far fronte comune sui temi di violenza, legalità, ordine pubblico, e inviare un documento condiviso al Ministero dell’Interno e in prefettura.