Bimbo investito e ucciso a Catanzaro, indagati anche i genitori: «Non si danno pace, faremo chiarezza». E spunta un testimone
VIDEO | La polizia scientifica ha effettuato altre analisi sul furgoncino alla ricerca di tracce biologiche. La madre, già interrogata dai magistrati, e il padre accusati di concorso in omicidio colposo insieme al conducente che non si sarebbe accorto dell’incidente
Tre indagati, un testimone e accertamenti ancora in corso sul caso di Marco Antonio Pullano, il bimbo di 17 mesi deceduto lo scorso 22 agosto a Catanzaro dopo essere stato investito da un furgone in manovra nel dedalo di stradine che compongono il quartiere Janò.
La Procura di Catanzaro ha aperto un fascicolo d’indagine che al momento vede indagato non solo l’autista del mezzo ma anche i genitori del piccolo Marco, tutti accusati del reato di omicidio colposo. A confermarlo a LaC News24 è il presidente della società Gesi Group, Andrea Rubini, a cui la famiglia si è rivolta per avere supporto nella delicata fase delle indagini.
«La famiglia Pullano, i genitori del piccolo Marco, hanno affidato alla nostra società l’incarico di supportarli – chiarisce Andrea Rubini -, abbiamo quindi delegato l’avvocato Enrico Calabrese del foro di Torino in considerazione della delicatezza della situazione. La Procura di Catanzaro ha infatti ritenuto di indagare anche il madre e il padre, si tratta di un atto dovuto» sottolinea ancora.
L’accusa è di concorso in omicidio colposo. Secondo una prima sommaria ricostruzione, il bimbo sarebbe sfuggito al controllo dei familiari e una volta uscito in strada sarebbe stato investito dal furgone in manovra. L’autista non si sarebbe accorto dell’incidente, sarebbero state le forze dell’ordine a comunicarglielo in un secondo momento.
«Ci sono due genitori che non si danno pace ma allo stesso tempo sono sereni. Il padre era al lavoro – specifica Andrea Rubini –, la madre ha rilasciato una deposizione. Confidiamo di riuscire a fare al più presto chiarezza su questa brutta vicenda». La mamma del piccolo Marco è stata già interrogata dai magistrati: «La Procura vuole ricostruire esattamente le fasi antecedenti all’investimento e credo farà anche una valutazione sulla custodia del piccolo».
«Siamo abituati a seguire casi nazionali e quindi siamo preparati ad affrontare tutto. È una situazione molto delicata – aggiunge ancora il presidente di Gesi Group - perché coinvolge un bimbo che il 28 agosto avrebbe compiuto 18 mesi. Ci sono due genitori straziati dal dolore per aver perso il loro ultimo figlioletto».
Ad assistere all’incidente anche un testimone, non ancora sentito dai magistrati. «È una situazione complessa sotto il profilo emotivo e psicologico. Stiamo cercando di individuare una figura che possa aiutare sia i genitori che tutta la famiglia ad affrontare questo trauma» ha concluso il responsabile della società.
Nel frattempo, nella giornata odierna sono stati eseguiti ulteriori accertamenti. La Procura di Catanzaro ha delegato la polizia scientifica ad effettuare analisi sul mezzo, attualmente sotto sequestro, alla ricerca di tracce biologiche.