Blackout comunicazioni ad Acri, ora Anas punta il dito contro Telecom: «Il cavo era stato abbandonato in una scarpata»
L’interruzione delle linee telefoniche e internet, che ha interessato la città silana lo scorso 7 maggio, scatena il rimpallo di responsabilità: secondo l’ente stradale, il cavo non era visibile poiché già danneggiato da un incendio e mai correttamente reinstallato
A pochi giorni dal blackout che ha paralizzato la città di Acri lo scorso 7 maggio, ANAS interviene con una replica ufficiale in risposta alla diffida inviata dal sindaco Pino Capalbo, e lo fa spostando la responsabilità del disservizio su Telecom.
Secondo quanto comunicato dall'azienda che si occupa anche della manutenzione della rete stradale, il cavo telefonico tranciato durante i lavori di sfalcio lungo la SS660 «da parte dell'impresa affidataria del servizio di manutenzione delle opere in verde di ANAS», non era visibile né correttamente posizionato, poiché abbandonato da mesi sulla scarpata stradale, in seguito a un incendio avvenuto la scorsa estate.
Il blackout, durato oltre dieci ore, ha isolato completamente il comune silano, mettendo in ginocchio cittadini, attività commerciali e servizi essenziali come ospedale, forze dell’ordine e uffici pubblici. Le prime ricostruzioni indicavano come causa un mezzo impiegato nella manutenzione del verde che, tra le località Calvario e Chianette, avrebbe inavvertitamente tranciato un cavo telefonico steso sul ciglio della strada, mai risistemato dopo gli incendi del 2024.
Il sindaco Capalbo, in una nota, aveva denunciato la «gravissima situazione in atto», diffidando sia Telecom che ANAS, accusandole di non aver garantito la sicurezza delle infrastrutture e considerandole «sin d'ora responsabili per ogni eventuale richiesta di danni». Anas, però, nella replica inviata oggi pomeriggio alla nostra redazione, chiarisce di non aver mai ricevuto alcuna comunicazione da parte di Telecom in merito al crollo del cavo telefonico “aereo” a causa dell’incendio, né che tale linea fosse stata ripristinata o segnalata dopo l’evento.
«Il cavo – scrive Anas – della linea telefonica in questione, che prima correva "aereo" posizionato su pali, è stato interessato la scorsa estate da un incendio che l'ha visto crollare sulla scarpata stradale senza che il gestore Telecom avvisasse ANAS o ne ripristinasse fino ad oggi la corretta installazione». Una condizione che avrebbe reso impossibile per l’impresa incaricata della manutenzione del verde accorgersi della sua presenza, provocando dunque l’involontario danneggiamento durante le operazioni di sfalcio.