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15/06/2025 ore 07.17
Cronaca

«Bonifici da 12mila euro a Occhiuto e Posteraro con i fondi europei per la Tenuta del Castello»: l'accusa della Procura di Catanzaro

Gli intrecci societari tra il governatore e il manager nel mirino degli inquirenti: il politico avrebbe acquistato una Smart da una delle ditte per 50 euro. Il presunto ruolo di Cavaliere nella vendita di Tenuta del Castello: «Ha ricevuto in cambio nomine regionali». L’ipotesi di reato per la vicenda dei finanziamenti Ue che sarebbero finiti sui conti dei soci

di Pablo Petrasso

Amaco, Cometra, il gruppo parlamentare di Forza Italia alla Camera dei deputati, Ferrovie della Calabria e la Presidenza del Consiglio dei ministri. Dal 2017 al 2024 Paolo Posteraro ha avuto incarichi di rilievo e ben retribuiti. Soprattutto dal 2022 in poi: 94mila euro per la consulenza con la società regionale dei trasporti su ferro: 80mila e poi 79mila tra il 2023 e il 2024 come segretario particolare del sottosegretario per i Rapporti con il Parlamento Matilde Siracusano, compagna di Roberto Occhiuto. Un fedelissimo che ha incassato - secondo i calcoli della Guardia di finanza - circa 554mila euro in sette anni. Gli investigatori ipotizzano che la collezione di incarichi sia dovuta alla triangolazione tra lo stesso Posteraro, il governatore Roberto Occhiuto – suo ex socio in cinque società – e «pubblici ufficiali» legati al politico.

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La smart acquistata da Occhiuto per 50 euro

Dalle ultime società che lo collegavano a Posteraro, il vice presidente nazionale di Forza Italia è uscito all’inizio del 2025. Secondo le intercettazioni agli atti dell’inchiesta per corruzione della Procura di Catanzaro nella quale il presidente della giunta regionale risulta indagato, Occhiuto avrebbe ottenuto, per cedere le sue quote, «la promessa di un rimborso (parzialmente erogato) di circa 135mila euro». Secondo le valutazioni dell’accusa, quella cifra sarebbe sovradimensionata rispetto alla stima originaria, fissata in 80mila euro.

Da una delle sue ex società, poi, il governatore avrebbe acquistato un’auto, una Smart pagata 13.500 euro il 12 marzo 2014. Prezzo di favore, secondo quanto riportato nelle carte: 50 euro. La cessione del mezzo, sarebbe anch’essa parte del patto per il recesso delle quote.

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La nuova nomina saltata per Posteraro

Nell’affaire esploso qualche sera fa con il video di Occhiuto che annunciava l’inchiesta a suo carico dicendosi «sereno un piffero» emerge un legame con Posteraro che mescola pubblico e privato, incarichi politici e partecipazioni societarie. Per il manager – risulterebbe da un incontro al quale sarebbe stato presente un commercialista di Vibo Valentia legato a Occhiuto ma estraneo all’indagine – a un certo punto sembrerebbe aprirsi la possibilità di un nuovo incarico. Che salta «verosimilmente» per il suo coinvolgimento nell’inchiesta della Procura di Cosenza sul crac di Amaco, azienda bruzia dei trasporti su gomma. Nel decreto di perquisizione si evidenzia anche la presunta mancata nomina a presidente del Parco dell’Aspromonte. Stando alla ricostruzione proposta dai finanziari, il posto sarebbe stato proposto: nulla di fatto forse per via dell’«interessamento del deputato Francesco Cannizzaro», segretario regionale di Forza Italia, estraneo all’inchiesta.

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I conti in disordine di Tenuta del Castello: il ruolo di Cavaliere

Il percorso dell’inchiesta si snoda tra i centri decisionali della politica regionale e la Tenuta del Castello, azienda agricola posata sulle colline di Montegiordano e snodo centrale per le relazioni del governatore. Ve lo abbiamo raccontato ieri: chi ha avuto ruoli in questa società ha, poi, ottenuto incarichi regionali. Acquistata nel 2019 da Posteraro (51%), Occhiuto (48%) e Vincenzo Massimo Pezzuto (1%), l’azienda è diventata al 99% del manager pubblico nell’aprile 2022. Qualche mese dopo, agosto 2022, viene ceduta a una srl detenuta da un imprenditore lucano.

La società ha una grossa esposizione debitoria per l’acquisto di una vigna e il nuovo proprietario sceglie come amministratrice unica Valentina Cavaliere, altra persona di fiducia del governatore. Cavaliera viene rimossa il 28 marzo 2023 «alla luce di una serie di problematiche e irregolarità».

Dai documenti societari emerge quantomeno il fastidio del imprenditore subentrato a Posteraro e Pezzuto per lo stato dei conti. La tempistica delle nomine di Cavaliere attira l’attenzione dei militari: il 6 maggio 2022, poco dopo la cessione delle quote di Occhiuto a Posteraro viene nominata membro del Collegio sindacale del Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria, con decreto firmato dal governatore. Il 21 marzo 2023 (data in cui, sempre secondo i finanzieri, sarebbe stata sul punto di essere rimossa dal ruolo di amministratrice della Tenuta) viene assunta dalla Regione Calabria compre prestatrice di lavoro subordinato. L’ipotesi investigativa è che Cavaliere si sia data da fare per cercare un acquirente della società a cui passare la massa debitoria garantita anche da Occhiuto ricevendo in cambio la nomina al Gom e l’assunzione in Regione. Accuse tutte da provare.

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Altra sottolineatura nel decreto di perquisizione: Tenuta del Castello – secondo quanto riportato nella nota integrativa al bilancio di esercizio 2022 – avrebbe ricevuto un finanziamento di 58.050 euro per la partecipazione al progetto comunitario Trace Windu. Queste somme – è l’accusa – sarebbero state «incamerate dalla società ma né giacenti nelle casse sociali né destinate all’uso per il quale erano state erogate». La Gdf scrive che nell’arco di 42 giorni (dal 17 marzo al 29 aprile 2022) la prima tranche del finanziamento sarebbe stata «totalmente distratta» da Posteraro: sarebbero partiti bonifici per altre due società della galassia Posteraro-Occhiuto, per il manager (12mila euro) e per lo stesso Occhiuto (sempre 12mila euro) che, all’epoca, era già presidente della Giunta regionale. Un versamento di 2.080 euro sarebbe arrivato anche a Valentina Cavaliere.

Per il procuratore aggiunto Giancarlo Novelli e il pm Domenico Assumma emergerebbe «il fumus di una malversazione di erogazioni pubbliche nonché, qualora fosse accertata la carenza dei presupposti per l’ammissione al finanziamento di una truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche ovvero di un’indebita percezione di erogazioni pubbliche». Ipotesi, anche queste, tutte da provare.