Caso Gregoraci, «solo un’omissione di notifica ma le accuse restano»
L’avvocato dell’ex compagna dell’imputato: «L’avviso va soltanto rinotificato, non si tratta di un’assoluzione né di una “vittoria processuale”. La richiesta di rinvio a giudizio verrà riproposta alla Procura»
Riceviamo e pubblichiamo dall’avvocato Fabio Tino in merito all’articolo “Colpo di scena a Catanzaro nulla la richiesta di rinvio a Giudizio per Mario Gregoraci” pubblicato ieri sulla nostra testata giornalistica.
Con stupore abbiamo letto l’articolo pubblicato in data 5 novembre 2025 dalla redazione della testata giornalistica LaC News24 dal titolo “Colpo di scena a Catanzaro nulla la richiesta di rinvio a Giudizio per Mario Gregoraci”, nel quale si celebra come una “importante vittoria processuale” quella che, in realtà, è soltanto una omissione di notifica di un atto da parte dell’Ufficio di Procura, che deve essere semplicemente rinotificato per garantire il corretto instaurarsi del contraddittorio processuale.
Colpo di scena a Catanzaro: annullata la richiesta di rinvio a giudizio per Mario GregoraciUn conto è l’accertamento dei fatti, un altro è la regolarità formale delle notifiche: confondere i due piani non è soltanto un errore tecnico, ma un modo - si auspica non intenzionale - di mistificare la realtà e disinformare il lettore.
L’omessa notifica di un atto non costituisce, di per sé, alcuna vittoria nel merito, considerato che continuano a sussistere - ad oggi - i gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato per come decretati - non dalla signora Gentile o dal suo difensore - bensì dal Tribunale di Catanzaro.
Salve le necessarie garanzie difensive, la richiesta di rinvio a giudizio verrà riproposta dall’Ufficio di Procura che ben potrà - eventualmente - anche contestare “nuove figure autonome di reato” a carico dell’indagato.
Il dovere di chi fa informazione, soprattutto quando si trattano vicende giudiziarie così delicate, è quello di rappresentare i fatti in modo preciso e completo, evitando toni trionfalistici o deformazioni che rischiano di alterare la percezione pubblica della vicenda e confondere il lettore a tal punto dal fraintendere l’omissione di una notifica per una assoluzione. Ci auguriamo, dunque, che l’autore di tale “scempio narrativo” voglia rettificare la notizia, restituendo ai lettori una rappresentazione fedele dei fatti, che non è assolutamente una “vittoria processuale”.