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26/10/2025 ore 17.54
Cronaca

Narcotraffico, catturato a Cetraro Alessio Ricco: era latitante da più di un anno

All’uomo, individuato durante un incontro con alcuni familiari, è stato notificato un residuo di pena di un anno e 3 mesi. In passato era stato coinvolto in indagini su presunte associazioni a delinquere che avrebbero agevolato il clan Muto

di Antonio Alizzi

I militari dello Scico e del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, in coordinamento con il Reparto operativo dei Carabinieri del Comando Provinciale Cosenza (coordinati dal tenente colonnello Umberto Centobuchi) e in sinergia con la Squadra Mobile della Questura di Cosenza, hanno catturato oggi Alessio Ricco, 38 anni, originario di Cetraro, latitante da circa un anno e mezzo. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, in passato era stato coinvolto in un’operazione antimafia della Dda di Catanzaro nell’ambito di indagini sul narcotraffico a Cetraro e dintorni.

Ricco, secondo quanto si apprende, si era reso irreperibile nel momento in cui i Carabinieri dovevano notificargli un residuo pena di un anno e tre mesi per un cumulo di reati che avrebbe dovuto passare agli arresti domiciliari.

L’intervento operativo realizzato costituisce l’esito di mirate attività investigative, delegate dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Catanzaro al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria Catanzaro, al Servizio Centrale Ico e al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria Cosenza, attraverso le quali è stato possibile individuare il ricercato - pluripregiudicato con numerosi precedenti di polizia per traffico di stupefacenti, resistenza a pubblico ufficiale, furto, rapina e inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità, nonché tratto in arresto, nell’anno 2010, per associazione per delinquere armata, di tipo mafioso, dedita al narcotraffico (Operazione Ippocampo) - durante un incontro organizzato con alcuni familiari e di assicurarlo alla giustizia.

Nell’ultima operazione contro i gruppi criminali di Cetraro, era invece riuscito a sottrarsi alla cattura Giuseppe Scornaienchi, ritenuto al vertice di un presunto sodalizio mafioso legato alla cosca Muto, e Giuseppe Ferraro.