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17/07/2025 ore 13.02
Cronaca

C'è una fuga di gas in un hotel, infermiere calabrese fa evacuare 96 persone ed evita la strage: «Ma non sono un eroe»

L’arrivo in ambulanza per soccorrere una bimba colta da sincope nell’albergo, poi il rilevatore di monossido di carbonio suona e capito il pericolo Danilo Lizzi percorre 5 piani a piedi per avvisare tutti e farli uscire. L’omaggio alle sue radici: «Devo la mia formazione a una terra spesso denigrata, ma che mi ha insegnato come con meno risorse si possa fare ancora di più»

di Francesca Giofrè

«Non sono un eroe, ma uno dei tanti operatori che fanno questo lavoro ogni giorno con dedizione. Sono convinto che qualsiasi mio collega avrebbe agito nello stesso identico modo». Dice di non essere un eroe, eppure Danilo Lizzi qualche notte fa ha contribuito a salvare la vita di quasi cento persone facendole evacuare da un hotel sulla via Aurelia a Roma, le cui camere e corridoi erano ormai “invasi” dal monossido di carbonio, un “killer inodore” che avrebbe potuto causare una vera tragedia.

Danilo è un infermiere calabrese, originario di Siderno e attualmente in servizio all’Ares 118 nella capitale. In quell’hotel era intervenuto, in ambulanza insieme all’autista-soccorritore Marco Trinca, per soccorrere una bimba che aveva avuto una sincope con possibile trauma cranico. Poco prima la famiglia era stata al concerto di Ultimo, si è quindi pensato che la causa potesse essere individuata al pomeriggio passato sotto al sole e alla stanchezza. Proprio mentre era nell’albergo, Lizzi viene colto da un dubbio che lo porterà a fare ulteriori verifiche e a salvare così decine di persone da malori e altre gravi conseguenze. È lui stesso a raccontarlo dal suo profilo social: «Avevo il rilevatore di monossido che aveva suonato e, nonostante mi avessero parlato di un possibile guasto elettrico in hotel che avrebbe potuto interferire con i dispositivi elettronici e quindi giustificare quel suono, la situazione non mi convinceva».

Dopo aver informato la sua centrale operativa, decide di passare all’azione insieme all’autista dell’ambulanza: «Abbiamo fatto aprire tutte le finestre della hall dell’albergo, in modo da far defluire un’eventuale concentrazione di gas. Dopo circa 10 minuti ho chiesto a Marco di entrare con il rilevatore: il sensore non suonava più. Questo significava che l’aria si era “ripulita” grazie alla ventilazione. A quel punto ho preso io stesso il rilevatore e mi sono diretto verso le camere. Appena mi avvicinavo alle stanze il sensore ricominciava a segnalare la presenza di monossido. Ho chiesto al padre della bambina di aprire la finestra della loro stanza e ho fatto la prova con il rilevatore: con la mano fuori dalla finestra non suonava più, dentro la stanza tornava a suonare. Lì ho avuto la certezza che la situazione fosse grave». Nel frattempo, un’altra persona in hotel ha accusato una sincope.

È lì che l’infermiere sidernese capisce che non c’è più tempo da perdere: vengono allertati i vigili del fuoco e mentre l’autista si occupa di predisporre ricoveri di fortuna all’esterno, lui percorre cinque piani a piedi: «Stanza per stanza, chiamando in italiano e inglese per raggiungere anche i turisti stranieri». In circa mezz’ora, in piena notte, vengono evacuate e messe in sicurezza 96 persone. Lo stesso Lizzi, dopo aver respirato monossido di carbonio per oltre mezz’ora, ha riportato un’intossicazione che lo ha costretto alle cure ospedaliere. Anche una donna di 36 anni e i suoi due figli di 5 e 10 anni sono finiti in codice giallo all'ospedale Gemelli.

Nel ringraziare quanti quella notte gli sono stati d’aiuto, Lizzi non dimentica le sue radici calabresi: «Sono ancora in aspettativa dall’ospedale di Locri, in Calabria. Molta della mia formazione sanitaria è nata lì, in un territorio spesso denigrato, ma che mi ha insegnato come con meno risorse si possa fare ancora di più».

La stessa Regione Lazio ha voluto ringraziare Danilo Lizzi e quanti si sono prodigati per evitare una tragedia: «Siamo orgogliosi della preparazione e della professionalità delle operatrici e degli operatori in servizio che, ogni giorno, salvano vite umane sorvegliando sulla salute di milioni di persone. Grazie per il vostro impegno quotidiano».

Intanto i vigili del fuoco hanno sequestrato la caldaia dell'hotel. Dopo l'intervento le esalazioni sono terminate e gli ospiti sono potuti rientrare nella struttura. «L'albergo è agibile e aperto. L'emergenza è stata circoscritta, i vigili del fuoco stanno lavorando per appurare quanto accaduto, ma siamo operativi», hanno fatto sapere all'Adnkronos dall'albergo Raganelli.