Cetraro, Franco Muto lascia il carcere e torna ai domiciliari: la decisione della Procura generale
Lo storico boss dell’Alto Tirreno cosentino era recluso nella casa circondariale di Secondigliano. Ora attende l'udienza davanti al tribunale di Sorveglianza di Catanzaro
di Antonio Alizzi
Franco Muto, storico boss della 'ndrangheta di Cetraro, torna ai domiciliari. La decisione è stata presa dalla Procura Generale di Catanzaro che, a seguito dell'istanza presentata dall’avvocato Michele Rizzo, ha ripristinato l’ordinanza precedentemente emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Sassari. Muto, condannato in via definitiva a 20 anni di carcere per associazione mafiosa nel processo Frontiera, era stato dichiarato incompatibile con il regime carcerario.
Franco Muto ai domiciliari: la decisione della Procura Generale
La Procura Generale, preso atto dell’annullamento con rinvio della Cassazione, ha accolto la richiesta difensiva dell’anziano boss tirrenico, che lascia così la casa circondariale di Secondigliano. Tuttavia, resta in attesa l’udienza del Tribunale di Sorveglianza di Catanzaro, che dovrà esprimersi nel merito: confermare la detenzione domiciliare o disporre la sua assegnazione a un istituto di pena diverso, come suggerito dal Dap, che garantisca cure più adeguate alle patologie di cui soffre da tempo.
Fine pena nel 2034
La Procura Generale ha dunque preso atto della validità del decreto del Magistrato di Sorveglianza di Cosenza del 9 febbraio 2024, che aveva disposto il differimento facoltativo della pena sotto forma di detenzione domiciliare. Franco Muto terminerà di scontare la sua condanna il 22 dicembre 2034.