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12/08/2025 ore 20.35
Cronaca

Cibo con botulino in Calabria, l’autopsia sui cadaveri delle due vittime conferma l’intossicazione

Gli accertamenti sui corpi di Tamara D’Acunto e Luigi Di Sarno, deceduti dopo aver mangiato un panino comprato da un venditore ambulante a Diamante. Attualmente sono 17 le persone ricoverate

di Redazione Cronaca

Le autopsie sui cadaveri di Tamara D’Acunto e Luigi Di Sarno hanno confermato l’intossicazione da botulino. Si sono svolte oggi pomeriggio gli esami autoptici sui corpi delle due persone decedute dopo aver mangiato un panino con friarielli comprato da un venditore ambulante di Diamante, sul Tirreno cosentino. Di Sarno, 52enne campano, è deceduto a Lagonegro mentre stava tornando a casa.)

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Questa mattina è stato riesumato il cadavere di D’Acunto, la 45enne residente a Diamante perché per la donna erano già stati svolti i funerali. Infatti, la 45enne si era sentita male dopo aver mangiato il panino e si era recata all’ospedale di Cetraro, ma poi è deceduta. È stato il fratello della donna, dopo aver letto la notizia di persone ricoverate per intossicazione da botulino, a ricordare che anche la sorella aveva mangiato il panino comprato dallo stesso food truck sul lungomare di Diamante e si è rivolto in Procura per presentare un esposto. Nel caso dei due decessi saranno, quindi, accertate eventuali responsabilità mediche perché i due si erano recati in strutture sanitarie della costa appena hanno avvertito i sintomi.

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Di Sarno si era poi messo in viaggio per ritornare nella sua regione, in Campania. Il 52enne di Cercola era venuto con la sua famiglia in vacanza sull’Alto Tirreno cosentino. In questa inchiesta, la Procura di Paola (coordinata dal procuratore capo Domenico Fiordalisi), ha iscritto sul registro degli indagati dieci persone in totale: sei medici, il venditore ambulante di Diamante e altre tre persone tra i legali rappresentati della ditta che confeziona e distribuisce il prodotto. I medici indagati sono tre in servizio in una struttura privata di Belvedere marittimo (dove si era rivolto Di Sarno); due medici in servizio all’ospedale di Cetraro (dove si è recata la 45enne) e un medico del 118 che è andato a visitare a casa la D’Acunto. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di omicidio colposo, commercio di sostanze alimentari nocive e lesioni.
 

Le indagini sono coordinate dal procuratore capo Domenico Fiordalisi e affidate al sostituto procuratore Maria Porcelli che stanno seguendo il caso lavorando senza sosta. L’Istituto superiore di sanità ha confermato, attraverso le analisi di laboratorio, la diagnosi di botulismo anche per altri 4 pazienti giunti all’ospedale Annunziata di Cosenza. Il numero dei ricoveri all’ospedale di Cosenza è così salito a 17.

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