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03/07/2025 ore 13.34
Cronaca

Commissione d’accesso al Comune di Soriano, dovrà verificare eventuali infiltrazioni mafiose

Amministrazione sotto la lente della Prefettura dopo le dimissioni della presidente del Consiglio comunale. La decisione potrebbe preludere a un nuovo scioglimento dopo quello del 2022. Nell’inchiesta Doppia Curva della Dda di Milano i legami con le Preserre vibonesi

di Redazione Cronaca

Commissione di accesso agli atti al Comune di Soriano Calabro per accertare eventuali infiltrazioni mafiose nella vita dell'ente. L'invio è stato disposto oggi dal prefetto di Vibo Valentia, Anna Aurora Colosimo, nei confronti dell'amministrazione guidata dal sindaco Antonio De Nardo, eletto lo scorso anno dopo un periodo di commissariamento a seguito dello scioglimento per infiltrazioni mafiose degli organi elettivi del Comune, guidati dall'allora sindaco di Forza Italia Vincenzo Bartone.

I componenti della Commissione di accesso agli atti, nominati dal prefetto, avranno ora tre mesi di tempo per esaminare gli atti prodotti dall'ente e portare alla luce eventuali collegamenti, diretti o indiretti, degli amministratori con ambienti criminali.

Da ricordare che nelle scorse settimane si era dimessa dall'incarico di presidente del Consiglio comunale di Soriano Calabro, Francesca Monardo, in quanto cugina dell'imprenditore Filippo Monardo, quest'ultimo emerso nell'inchiesta della Dda di Milano "Doppia Curva" (che mira a far luce sui retroscena dell'omicidio in Lombardia del rampollo dell'omonimo clan di Rosarno, Antonio Bellocco, e pure sui suoi collegamenti con alcuni paesi delle Preserre vibonesi).

Filippo Monardo dopo l'inchiesta si è a sua volta dimesso dalla carica di consigliere comunale (di maggioranza) del Comune di Sorianello guidato dal sindaco Sergio Cannatelli. Il prefetto di Vibo ha quindi al momento deciso di inviare la Commissione di accesso agli atti al Comune di Soriano Calabro anziché nel confinante Municipio di Sorianello. Il precedente scioglimento dell'amministrazione di Soriano, guidata da Vicenzo Bartone, aveva retto pure dinanzi al Tar essendo emersi legami con la criminalità organizzata persino tra i presentatori della lista vincente, alcuni con precedenti per reati legati agli stupefacenti, avvisati di pubblica sicurezza e imparentati con elementi del clan Loielo e in rapporti pure con la 'ndrina degli Emanuele.