Corruzione in Regione, la Procura valuta di riunire i fascicoli in una maxi inchiesta: le ipotesi sulla proroga delle indagini
Ecco le opzioni sui prossimi step: senza accorpamento, il filone Occhiuto-Ferraro-Posteraro potrebbe concludersi a dicembre. Tutto ancora avvolto dal riserbo degli inquirenti che hanno rinunciato al ricorso in Cassazione sul sequestro dei cellulari dell’ex amministratore unico di Fdc
La Procura di Catanzaro ha rinunciato al ricorso in Cassazione per quanto riguarda il sequestro dei cellulari di Ernesto Ferraro (difeso dall’avvocato Gianluca Serravalle), ex amministratore unico di Ferrovie della Calabria, indagato per corruzione insieme al governatore Roberto Occhiuto e all’ex socio Paolo Posteraro.
Sul sequestro probatorio dei cellulari di Ferraro ci sono state due pronunce, favorevoli all’indagato, da parte del Tribunale del Riesame di Catanzaro, una risalente al primo luglio e l’altra al 31 luglio scorso.
I giudici del Riesame rilevano delle carenze nella configurazione del pactum sceleris tra Occhiuto Ferraro e Posteraro e hanno deciso per la restituzione dei telefonini all’ex manager di Ferrovie della Calabria.
Contro questa decisione aveva proceduto la Procura con un ricorso in Cassazione. Ricorso al quale ha poi rinunciato ritenendo bastevoli le copie forensi dei cellulari.
L’inchiesta che coinvolge Ferraro contesta agli indagati, a vario titolo, corruzione e truffa aggravata. A fine giugno sono stati notificati una proroga di indagini e decreti di perquisizione.
Lo spettro (ampio) dell’inchiesta
Ma l’attività della Procura di Catanzaro e della Guardia di finanza, la scorsa estate, è stata parecchio movimentata e ha toccato diversi piani della Cittadella regionale coinvolgendo anche Antonino Daffinà, sub commissario alla depurazione e commercialista vibonese, molto vicino al presidente della Regione Calabria.
Agli indagati, in questo secondo filo d’indagine, vengono contestati corruzione, turbata libertà degli incanti, traffico di influenze illecite e peculato. Nel mirino degli investigatori è finito il ripetuto interessamento di Daffinà affinché il dipartimento Salute adottasse atti e provvedimenti favorevoli ad alcune strutture sanitarie private. Gli investigatori hanno registrato più telefonate tra il manager e appartenenti al dipartimento Salute e Welfare e alla struttura commissariale per favorire l’adozione di provvedimenti e atti in favore di cliniche private.
Corruzione in Regione, verso la proroga delle indagini
Nell’alveo dei possibili sviluppi di questi due filoni di inchiesta si ventila la possibilità che questi vengano riuniti in un unico procedimento. In questo caso ci si potrebbe trovare difronte a una proroga di indagine sul procedimento riunito.
In caso contrario le indagini sull’inchiesta che coinvolge Occhiuto, Ferraro e Posteraro dovrebbero giungere a compimento a fine dicembre, visto che per la corruzione e la truffa il massimo per una proroga di indagine è di un anno. E, facendo due conti, essendo stata notificata al governatore la proroga già a fine giugno, non si dovrebbe andare oltre. Lo stesso non può dirsi per Ferraro il quale è stato iscritto nel registro degli indagati, per la prima volta, a maggio.
Naturalmente al momento tutto viaggia nell’alveo delle ipotesi, visto l’assoluto riserbo che avvolge gli uffici giudiziari di Catanzaro. Bisogna ancora attendere, almeno un po’, per scoprire dove approderanno le indagini che coinvolgono il governatore Occhiuto e alcune delle persone a lui più vicine.