Cosenza, il museo di Alarico ancora non esiste ma finisce in Procura: esposto contro l’inizio dei lavori
Il cantiere per il recupero dell’ex hotel Jolly è partito il 3 aprile scorso. Ora Usb, Rifondazione comunista, Sinistra italiana. Forum ambientalista, Cgil e Ciroma chiedono ai magistrati di verificare che vi sia il parere dell’Autorità di Bacino
Il Museo di Alarico a Cosenza (che ancora non esiste) non trova pace. Lo scorso 11 aprile, infatti, è stato presentato un esposto alla Procura. I ricorrenti ritengono che «la delibera di fine febbraio approvata in giunta presenti irregolarità» e, a loro avviso, anche alcuni «presumibili reati» come tengono a far sapere. Come noto, dovrebbe sorgere sulle ceneri dell’ex Hotel Jolly abbattuto nel 2018 a margine di un lungo iter burocratico ed essere edificato grazie a 3 milioni e 318 mila euro (su 7 milioni inizialmente previsti) di finanziamento di Fondi per lo Sviluppo e la Coesione (Fsc).
Dopo lo stop sancito dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo che imponeva «il ripristino della necessaria coerenza del procedimento di valutazione finalizzato al rispetto dei valori paesaggistici tutelati costituzionalmente», nel 2022 il Tar dichiarò illegittimo il provvedimento di autotutela dell’allora Mibact, oggi MiC.
Secondo i giudici del Tar di Catanzaro non veniva esplicitato quale fosse «l’interesse pubblico concreto e attuale a rimuovere il parere favorevole di compatibilità paesaggistica delle opere di demolizione dell’edificio “Hotel Jolly” e di realizzazione del Museo di Alarico».
Inoltre, nella sentenza, scrissero: «viene richiamato semplicemente un astratto interesse formale/procedimentale al ripristino della “coerenza del procedimento di valutazione… dei lavori ambientali”, senza però entrare nel merito della valutazione favorevole che è stata compiuta dalla Soprintendenza».
L’idea di Caruso per il Museo di Alarico di Cosenza
Ad ottobre scorso il sindaco Franz Caruso convocò attorno ad un tavolo tecnico il Dirigente del settore Lavori Pubblici di Palazzo dei Bruzi, Salvatore Modesto, i progettisti, il Rup, Maria Colucci, e l’impresa incaricata dell’esecuzione dei lavori.
L’incontro individuò e concordò una road map che consentisse il prima possibile la ripresa dei lavori. L’idea partorita per non perdere il finanziamento fu di pensare ad una casa dell’arte nella quale, oltre alla figura di Alarico, potessero trovare collocazione in uno spazio polivalente forme artistiche aperte alle diverse contaminazioni. Ma anche alla compresenza di opere appartenenti all’arte moderna e contemporanea, con un occhio particolare rivolto anche agli artisti emergenti.
A distanza di quattro mesi, la giunta di Palazzo dei Bruzi si riunì (assenti Buffone e Battaglia) per approvare la delibera del Progetto Esecutivo dell’intervento di “Riqualificazione della confluenza dei fiumi Crati e Busento e realizzazione del Museo di Alarico” di Cosenza. I lavori all’ex Hotel Jolly sono partiti lo scorso 3 aprile, come testimoniato dal primo cittadino con un video su Facebook.
Si tratta dell’atto che la Confederazione provinciale di Cosenza dell’Usb, il Partito della Rifondazione Comunista della Provincia Cosenza, il Forum ambientalista Calabria, il Circolo Sinistra Italiana dell’area urbana di Cosenza, la Cgil della provincia di Cosenza e l’Associazione culturale “Ciroma” hanno deciso di portare all’attenzione della Procura della Repubblica.