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03/09/2025 ore 19.22
Cronaca

Crollo a Lamezia, proseguono le indagini: sequestrata la pratica edilizia dei lavori di via Buccarelli

I Vigili del fuoco hanno sorvolato l’area con un drone per verificare lo stato dei luoghi e hanno aiutato le 15 famiglie sgomberate a recuperare i beni di prima necessità

di Alessia Truzzolillo
L'edificio interessato dal crollo a Lamezia Terme

Prosegue l’attività di indagine da parte degli agenti del Commissariato di polizia, del Reparto prevenzione crimini di Vibo (in supporto nella città di Lamezia) e della Polizia locale per capire le cause esatte che hanno portato, ieri a mezzogiorno, al crollo della facciata di in palazzo di quattro piani in via Buccarelli a Lamezia Terme.

Doverosa premessa: nel momento in cui la parete è venuta giù si stavano eseguendo dei lavori relativi alla demolizione e ricostruzione di un immobile che precedentemente era attaccato alla parete crollata. Prima della pausa di ferragosto, il rudere era stato lentamente demolito e, da un paio di giorni, si stava scavando probabilmente per le nuove fondamenta.

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Tra le altre cose, le forze dell’ordine hanno sequestrato la pratica edilizia di questi lavori all’ufficio tecnico del Comune di Lamezia. Al momento le indagini della Procura lametina sono in fase embrionale. Il pm Gualberto Buccarelli, che coordina l’inchiesta, dopo aver ricevuto gli atti di indagine effettuati dalla Polizia municipale (che deciderà se iscrivere la notizia di reato a carico di noti o ignoti) darà il via a un vero e proprio fascicolo di inchiesta.

Restano, al momento, questioni pratiche da risolvere. È necessario intervenire per evitare ulteriori crolli e c’è la forte preoccupazione da parte della famiglia Zaffina, proprietaria dell’immobile danneggiato, di recuperare i propri beni, dal momento che sono letteralmente corsi fuori casa senza portare niente con sé.

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Secondo il proprietario, Alberico Zaffina, vi è una lesione in alto che si sta allargando. La famiglia è stata alloggiata dal Comune in un albergo ma, nonostante un servizio di sorveglianza attiva, ordinato dal prefetto di Catanzaro e dalla Questura, su input del sindaco Murone, il signor Zaffina e suo nipote hanno vegliato sulla casa, sventrata e aperta, per tutta la notte.


Al momento i Vigili del fuoco hanno sorvolato l’area con un drone per monitorare lo stato dei luoghi. Inoltre, visto che nel quartiere sono state sgomberate 15 famiglie, i pompieri hanno aiutato, dove possibile, a recuperare i beni di prima necessità: medicine per le persone anziane, per esempio, ma anche qualche foto preziosa, qualche oggetto caro al cuore.