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21/10/2025 ore 13.37
Cronaca

Crotone, sequestrata per illeciti ambientali un’area di quasi 4mila metri quadri di un’impresa di automezzi

La Capitaneria di porto ha rilevato gravi inadempienze nella gestione dei rifiuti: due delle tre sedi erano prive delle necessarie autorizzazioni. Denunciati i titolari

di Redazione Cronaca

La Capitaneria di porto di Crotone ha sequestrato un'area di circa 3.850 metri quadrati ed ha denunciato i responsabili di un'impresa di vendita, noleggio e manutenzione di automezzi e macchinari per l'edilizia, l'agricoltura e l'industria.

L'attività è avvenuta a seguito di controlli effettuati dal Nucleo operativo di Polizia ambientale della Capitaneria di porto - Guardia costiera di Crotone, con il supporto del personale dell'Ufficio locale marittimo - Guardia costiera di Catanzaro Marina.

Le verifiche, finalizzate alla prevenzione e al contrasto degli illeciti in materia ambientale, hanno portato alla scoperta di gravi inadempienze nella gestione dei rifiuti e nella tutela ambientale. In particolare, due delle tre sedi operative dell'azienda sono risultate prive delle necessarie autorizzazioni ambientali, comprese quelle relative allo scarico delle acque reflue industriali e meteoriche, che confluivano rispettivamente nella fognatura pubblica e in un vicino fosso senza alcun trattamento depurativo.

Nella sede principale, l'unica dotata di autorizzazione unica ambientale, sarebbero state riscontrate ulteriori violazioni: mancata installazione dei sistemi di captazione delle emissioni inquinanti nei locali destinati a saldatura e verniciatura, assenza dei punti di accesso per i campionamenti e deposito incontrollato di fanghi, sabbie e oli non correttamente smaltiti. È stata inoltre accertata la compilazione parziale dei registri di carico e scarico dei rifiuti.

A seguito delle violazioni accertate al Testo Unico Ambientale, due sedi operative e due aree della sede principale sono state sottoposte a sequestro preventivo su disposizione dell'Autorità giudiziaria di Catanzaro. I titolari dell'attività sono stati denunciati alla Procura della Repubblica per ipotesi di reato relative alla gestione illecita dei rifiuti, alla mancata osservanza delle prescrizioni ambientali e al mancato trattamento delle acque reflue industriali e meteoriche di dilavamento.