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29/12/2025 ore 15.17
Cronaca

Csm spaccato su Potenza: parità tra il procuratore di Vibo Falvo e Cardea. Tutto rinviato al Plenum

La Quinta Commissione divisa sulla Procura lucana. Scelte decisive anche per Reggio Calabria e altri uffici chiave: ecco tutti i nomi

di Antonio Alizzi

Il Consiglio superiore della magistratura ha avviato una fase delicata di nomine e proposte per alcuni tra i più rilevanti uffici direttivi e semidirettivi del Paese. Al centro della seduta della quinta commissione del 18 dicembre 2025 c’è soprattutto la partita per la Procura della Repubblica di Potenza, rimasta vacante dopo il trasferimento di Francesco Curcio alla Procura di Catania.

La sfida per la Procura di Potenza

Per la guida dell’ufficio requirente potentino la Commissione ha registrato una sostanziale parità: tre voti a favore di Camillo Falvo, attuale procuratore capo di Vibo Valentia, e tre voti per Maurizio Cardea, procuratore aggiunto e oggi facente funzioni a Potenza. Una spaccatura che rimanda la decisione finale al plenum del Csm.

La Procura di Potenza riveste un ruolo strategico non solo per la Basilicata, ma anche per una porzione della Campania, compresa l’area di Sala Consilina. Negli ultimi anni, inoltre, le indagini hanno messo in luce collegamenti sempre più strutturati tra gruppi criminali della fascia ionica e la ’ndrangheta cosentina, in particolare quella radicata nella Sibaritide.

Il tema mafioso è comunque un terreno investigativo ben conosciuto da Camillo Falvo. Da sostituto procuratore di Catanzaro ha maturato un’esperienza diretta del fenomeno ‘ndranghetistico, in particolare nel circondario di Cosenza. Spicca, ad esempio, l’operazione “Testa di Serpente”, che ha avviato la disarticolazione dei gruppi mafiosi cosentini degli “zingari” e del clan degli italiani, attività poi proseguita dai magistrati Corrado Cubellotti e Vito Valerio, oggi in servizio alla Procura di Bari.

Nel corso del suo mandato a Vibo Valentia, Falvo ha inoltre guidato un ufficio particolarmente attivo sul fronte dei reati ambientali, dell’inquinamento, dei delitti contro la pubblica amministrazione e delle indagini nel settore sanitario, ambiti che hanno segnato in modo significativo l’azione della procura calabrese negli ultimi anni.

Reggio Calabria, il nodo sulla presidenza del Tribunale

Un’altra scelta di rilievo riguarda il Tribunale di Reggio Calabria, dove è vacante la presidenza dopo la cessazione di Mariagrazia Lisa Arena. La Commissione ha indicato due candidature: Giuseppe Campagna, giudice del Tribunale di Reggio Calabria, che ha ottenuto cinque voti, e Silvia Capone, anch’ella giudice nello stesso ufficio, con un voto. Anche in questo caso la proposta approderà al plenum per la decisione definitiva.

Le altre proposte per gli uffici direttivi

Nel pacchetto delle nomine figurano poi diverse proposte approvate all’unanimità. Per la Presidenza della Corte d’Appello di Cagliari è stato indicato Massimo Antonio Orlando, giudice del Tribunale di Livorno. A Venezia, per la guida della Corte d’Appello, la scelta è ricaduta su Rita Rigoni, presidente di sezione dello stesso ufficio.

Per il Tribunale di Sorveglianza di Milano la Commissione ha proposto Marcello Bortolato, magistrato di sorveglianza a Firenze, mentre per il Tribunale di Sorveglianza di Potenza è stata indicata Giovanna Spinelli, magistrato di sorveglianza ad Avellino. Alla presidenza del Tribunale di Varese è stata proposta Mariolina Concetta Rita Panasiti, giudice del Tribunale di Milano.

Gli incarichi semidirettivi

Sul fronte degli uffici semidirettivi, la Quinta Commissione ha espresso parere unanime per Lorenzo Orsenigo come presidente di sezione civile della Corte d’Appello di Milano. A Caltanissetta, per la presidenza di sezione civile del Tribunale, la proposta è per Massimo Salvatore Antonio Pulvirenti, attuale presidente di sezione a Ragusa. Infine, a Palermo, per la presidenza di sezione penale del Tribunale, è stata indicata Wilma Angela Mazzara, presidente di sezione del Tribunale di Agrigento.