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28/10/2025 ore 18.06
Cronaca

Farmaco introvabile in Calabria, Di Furia (Asp Reggio): «Avremmo trovato noi la soluzione, sostitutivo di Catania uguale al nostro»

La direttrice generale dell’Azienda sanitaria chiarisce la vicenda della paziente che si è rivolta ai carabinieri per ottenere l’Octreotide da 30 mg: «Non è introvabile, c’è carenza nazionale»

di Redazione Cronaca

«Non è vero che noi all’Asp di Reggio non conosciamo quel farmaco oncologico, Octreotide da 30 mg. O che non ci fosse, e che secondo noi non esistesse. Si tratta di un farmaco presente in più formulazioni, da 10 e 20 mg. In formulazione da 30, in realtà, è carente a livello nazionale, tanto è vero che compare nell’elenco di farmaci carenti». Lo ha detto all’ANSA la direttrice generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, Lucia Di Furia, intervenendo sulla vicenda della paziente oncologica che si è rivolta ai carabinieri per ottenere il farmaco che le era stato prescritto.

La dirigente ha spiegato che la farmacia dell’Azienda «ha un farmaco sostitutivo, che è quello che poi lei ha trovato».

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«Non c’è quel farmaco con quella formulazione – ha aggiunto – ma avremmo trovato la soluzione anche noi, senza che lei dovesse andare a cercarlo a Catania. A Catania possiamo telefonare noi, ci conosciamo. In questi casi ci si aiuta, soprattutto quando ci si trova di fronte a una carenza nazionale di un farmaco».

La direttrice ha precisato che «la signora è stata informata, dopo che la nostra farmacista ha cercato di reperirlo da tutte le parti, che il farmaco allo stato era mancante. E come si fa in queste occasioni, quando c’è carenza, come prescrive anche l’Aifa, si dice al paziente di rivolgersi al suo medico di medicina generale o allo specialista».

«Senza che ne sapessimo niente e senza aver avvertito il suo medico di base – ha proseguito Di Furia – la paziente si è rivolta ai carabinieri, che hanno chiesto i motivi del nostro rifiuto a fornire il farmaco. Evidentemente c’è stato un fraintendimento. Se avesse messo in contatto uno dei nostri oncologi con quello del Sant’Orsola avrebbe saputo che esiste un farmaco sostitutivo, che è quello che ha trovato. Tanto è vero che si è fatta fare una nuova prescrizione. Peraltro, questo farmaco che ha poi trovato a Catania noi lo possiamo avere e già abbiamo. Ci sono alcuni pazienti che lo usano e quindi lo andiamo acquistando. Non è un farmaco che ha delle particolari carenze».

Di Furia ha aggiunto che l’Asp «si è attivata per rintracciare la signora, il cui cognome non è quello apparso sulla stampa perché non è italiana. Ci siamo trovati in quest’impasse aggravato dal fatto che nel frattempo la stessa paziente aveva cambiato medico di base».

«Cercheremo in ogni modo di rintracciarla – ha concluso – per trovare la soluzione più adatta affinché ogni mese non abbia più difficoltà. Non è che rivolgendosi ai giornali si risolve il problema. Se qualcuno non risponde, ci si rivolge sempre a un livello superiore. Voglio esprimere vicinanza alla signora. Mi rendo conto che non è lei a dover trovare le soluzioni. Però ci deve mettere nelle condizioni di trovarle».