Sezioni
Edizioni locali
21/08/2025 ore 13.14
Cronaca

«Filippo è morto, la famiglia donerà i suoi organi»: il sindaco di Isola Capo Rizzuto annuncia la tragedia dopo la rissa a coltellate

Maria Grazia Vittimberga dà la notizia della scomparsa del 22enne Vertrame, colpito da un fendente alla gola sulla spiaggia di Le Cannella, dove gestiva un lido inclusivo. La lettera di sua madre quando il giovane lottava tra la vita e la morte: «Non era un teppistello ma un ragazzo maturo»

di Alessia Truzzolillo

È morto dopo due giorni di agonia. La notizia è stata diffusa dal sindaco di Isola Capo Rizzuto Maria Grazia Vittimberga: «Ho appreso poco fa che il nostro giovane compaesano Filippo purtroppo ci ha lasciati. Tanto è il dolore, lo sgomento l’amarezza mia e di tutta l’amministrazione, come di tutta la comunità, per una morte assurda che ha portato via troppo presto un giovane della nostra terra pieno di ambizioni e voglia di futuro, sottraendolo per sempre all’affetto della sua famiglia e dei suoi tanti amici». Vittimberga si riferisce alla vicenda che, dopo una rissa, ha coinvolto il giovane Filippo Vertrame, 22 anni.
Ora la salma del ragazzo è stata posta a disposizione dell'autorità giudiziaria per lo svolgimento dell'esame autoptico.

Solo qualche ora fa, la madre del ragazzo, Angela Gianquinta, aveva diffuso un appello per tenere l’immagine del proprio figlio al riparo da speculazioni e commenti che considerava ingenerosi.

Vertrame era stato raggiunto martedì mattina verso mezzogiorno da una coltellata alla gola nel corso di una rissa avvenuta, a Isola Capo Rizzuto, località Le Cannella, dove il giovane gestiva un lido inclusivo (ovvero progettato per essere accessibile a tutti, compresi persone con disabilità, anziani e persone fragili). 

Rissa in spiaggia tra famiglie a Le Cannella: sette feriti e due arresti

Arresto in flagranza

In flagranza di reato, dopo la rissa, sono state tratte in arresto dai carabinieri cinque persone. Le accuse contestate, a vario titolo, sono rissa aggravata e tentato omicidio (accusa che ora verrà riformulata in omicidio). Si tratta di Francesco Paparo, 59 anni, Antonio Paparo, 40 anni, (tradotti nel carcere di Crotone) mentre Giuseppe Paparo, 39 anni, Giuseppe Verterame, 57 anni, e Alessandro Bianchi, 44 anni, che sono rimasti feriti durante la rissa, sono ricoverati all’ospedale di Crotone e piantonati dai carabinieri.

Secondo le ipotesi d’accusa formulate dal sostituto procuratore di Crotone, Pasquale Festa, la rissa è aggravata dai futili motivi ovvero una manovra pericolosa, una sgommata ad alta velocità, condotta con un’auto nel parcheggio del lido inclusivo. Questa la scintilla che avrebbe scatenato l’alterco finito nel sangue. I carabinieri stanno ora indagando per capire chi materialmente ha sferrato la coltellata. 

Violenta rissa in spiaggia nel Crotonese: quattro feriti tra cui uno in gravi condizioni

Il lido inclusivo di cui Filippo era orgoglioso

Sua madre, mentre il 22enne lottava tra la vita e la morte, ha chiesto che il figlio non venisse descritto come «un teppistello dedito a risse e atti di violenza». Filippo era tutt’altro. «Filippo ha appena 22 anni – scrive Angela Gianquinta –, ma possiede una maturità, una dedizione e un amore per la nostra terra che si potrebbero attribuire a chi ha vissuto molto più a lungo. Dopo aver completato gli studi, si è impegnato con passione e tenacia per valorizzare il nostro territorio attraverso il turismo e l’accoglienza. Da tre anni gestisce una struttura ricettiva a Le Cannella, una delle poche in regola, e con grande sacrificio e dedizione, insieme all’associazione Asylos e a tanti amici, ha realizzato il primo lido inclusivo di Le Cannella – un progetto di cui era profondamente orgoglioso. I commenti sciorinati superficialmente sui social hanno aggiunto tanta rabbia all’immenso dolore, come si può descrivere senza conoscerlo un ragazzo per bene come un teppistello dedito a risse e atti di violenza. Nessuno deve mai più permettersi. Vi chiediamo di rispettare la sua dignità: e tutti voi che lo conoscete e amate non permettete che il suo nome venga infangato associandolo allo stile di vita di chi lo ha aggredito, a chi agisce nell’illegalità e ostenta comportamenti illeciti alla luce del sole, mentre lui si è sempre impegnato onestamente, "infastidendo" chi, abusivamente, sfrutta la nostra terra senza rispetto. Questo forse allevierà il mio dolore».

La donazione degli organi

«Tutta la Comunità di Isola di Capo Rizzuto - è un altro passaggo del testo firmato dalla sindaca Vittimberga – in queste ore è sconvolta per l’episodio successo ed il suo drammatico epilogo. Come già ribadito la violenza non deve essere mai la soluzione e va sempre condannata, ed è nostro dovere impegnarci a cercare ogni giorno e in ogni questione la soluzione attraverso il dialogo e il rispetto dell’altro. Questi sono giorni tristi che ci devono rigorosamente far riflettere. Ma ci sarà tempo per le riflessioni, le analisi, le valutazioni. Oggi, è il giorno del dolore, il giorno in cui tutto si ferma per rendere omaggio ad un giovane, per un sincero e commosso abbraccio di tutta l’amministrazione, di tutta la comunità alla famiglia di Filippo. Ma da questo dolore è nato un gesto di immenso amore, i suoi genitori hanno scelto di donare i suoi organi affinché altre vite possano continuare. Un atto di speranza, di luce nel buio.
Perché dove la violenza ha tolto, loro hanno deciso di restituire. Perché, nonostante tutto, hanno creduto nel perdono e nella vita.
Un messaggio che ci fa capire come anche nel momento più difficile si può scegliere l’amore al posto dell’odio».