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21/08/2025 ore 21.13
Cronaca

Filippo Verterame morto per aver sollevato della polvere con l’auto: così è iniziata la rissa finita a coltellate a Isola Capo Rizzuto

Calci, pugni, bastonate e infine l’arma fatale che ha ucciso il 22enne, gestore di un lido inclusivo. Nessuna telecamera o ripresa con i cellulari. I carabinieri stanno ascoltando i testimoni e gli indagati. La Procura ha chiesto la convalida degli arresti

di Alessia Truzzolillo

È durata pochi minuti, secondo le prime ricostruzioni, la rissa che martedì, intorno a mezzogiorno, ha coinvolto sette persone ed è degenerata portando alla morte di Filippo Verterame, 22 anni, gestore insieme ad altri amici, di un lido inclusivo a Isola Capo Rizzuto, località Le Cannella.
Fatale sarebbe stato un fendente che ha raggiunto il ragazzo alla gola causandogli una copiosa perdita di sangue e uccidendolo dopo due giorni di agonia.
In carcere sono finiti, dopo essere stati medicati nell'ospedale civile di Crotone perché anche loro rimasti feriti, Francesco Paparo, 59 anni e Antonio Paparo, 40 anni. Gli altri tre arrestati, Giuseppe Paparo (39), Giuseppe Verterame (57) e Alessandro Bianco (44) sono piantonati in ospedale dove sono ancora ricoverati per le ferite riportate nella rissa. Filippo è stato inizialmente soccorso e operato a Crotone e poi trasferito nell’ospedale “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro, dove è deceduto oggi nel primo pomeriggio. Gli arresti sono avvenuti nella notte tra martedì e mercoledì.

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La rissa scatenata dall’aver sollevato della polvere

Secondo le primissime ricostruzioni, l’alterco sarebbe stato scatenato, nel piazzale del lido, a causa della polvere sollevata dall’auto del 22enne che stava arrivando nella struttura da una strada sterrata. Ben presto la lite sarebbe degenerata tra due gruppi, uno a supporto di Filippo Verterame e uno a supporto di Giuseppe Paparo. Sarebbero volati, raccontano i presenti, calci, pugni, bastonate e infine è spuntato un coltello che si è rivelato fatale.
Sul posto non ci sono telecamere e non sono state presentate, al momento, immagini girate con i telefonini.
I carabinieri della Compagnia di Crotone e della tenenza di Isola Capo Rizzuto, coordinati dal sostituto procuratore di Crotone Pasquale Festa, stanno svolgendo attività tecnica anche attraverso le sommarie informazioni rese dai testimoni e le spontanee dichiarazioni degli indagati.

Contestata la rissa pluriaggravata

Al momento agli indagati viene contestato il reato di rissa pluriaggravata (dall’aver causato un decesso, dall’essere più di tre, dall’uso di armi, dai futili motivi). Secondo le prime ricostruzioni non c’erano screzi pregressi tra i due gruppi. Nessun “conto in sospeso” che avrebbe scaldato gli animi, nessuna premeditazione ma un episodio esploso e consumatosi nel giro di pochi minuti. Gli investigatori stanno ora ricostruendo le esatte dinamiche dei fatti e le singole responsabilità di ognuno. Tra gli indagati qualcuno aveva qualche piccola macchia sulla fedina penale. Per quanto riguarda il reato di omicidio, anche su questo c’è riserbo nell’attesa della granitica conferma sulla responsabilità di chi ha tirato il fendente.

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La Procura di Crotone chiede la convalida dell’arresto

La Procura di Crotone chiede la convalida dell’arresto per gli indagati. La convalida da parte del gip è prevista tra domani e dopodomani.
Nel frattempo c’è anche da attendere l’autopsia sul corpo della vittima, voluta dal sostituto Festa.
Strazianti le parole della madre di Filippo Verterame, questa mattina mentre il ragazzo combatteva nella sua ultima agonia: «Filippo non è un teppistello come qualcuno vorrebbe descriverlo sui social, ma un ragazzo perbene che da tre anni si dedicava ai più fragili gestendo il lido On The beach, il primo lido inclusivo di Le Cannella. Un progetto di cui era profondamente orgoglioso». La famiglia ha dato il consenso per la donazione degli organi del 22enne.