Flotilla, il ritorno a Reggio dell’attivista Nando Primerano: «In mare e da terra la mobilitazione per la Palestina libera non si fermerà»
Dopo circa un mese di navigazione fino alle coste greche, a bordo della Al-Awda (già Blucaliffo), racconta la sua esperienza e spiega le ragioni di un impegno che nonostante il piano di pace non deve fermarsi
«Siamo rientrati ma riteniamo che il fine politico di contribuire alla mobilitazione internazionale sulla questione palestinese sia stato raggiunto anche se non siamo arrivati a Gaza. Adesso occorre continuare. Lo farò da terra come ho sempre fatto prima di partire e come è stato fatto da amici e compagni mentre ero io a essere in mare».
È rientrato in Calabria, a Reggio, l’attivista del centro sociale Angelina Cartella di Gallico, Nando Primerano, dopo quasi un mese di navigazione purtroppo interrotta al largo delle coste greche, dunque prima di giungere come da intenti a Gaza, con la Freedom Flotilla Italia.
«L’avaria della nostra nave logistica, Ghassan Kanafani, ancora adesso sequestrata nel porto greco di Heraklion, ci ha indotto a fermarci e a rientrare. Proseguire da soli, privi di supporto, non avrebbe consentito di garantire la sicurezza necessaria per raggiungere Gaza».
Freedom Flotilla, l'imbarcazione con i reggini Primerano e Liotta si ferma: «Non possiamo proseguire ma il nostro impegno resta»Con l’amico di vecchia data Dario Liotta, anche lui reggino ma da decenni trasferitosi in Lombardia, a bordo della Al-Awda (già Blucaliffo) erano partiti da Catania lo scorso 12 settembre e poi da Otranto lo scorso 25 settembre alla volta di Gaza, unendosi alla Freedom Flotilla Italia in mare per rompere l’embargo di Israele e portare sulla Striscia la solidarietà al popolo palestinese stremato. Una missione che, seppure interrotta, ha dato il suo contributo alla sensibilizzazione sul tema ed è oggi motivo ulteriore per proseguire.
Mentre l’attivista reggino rientrava, il piano di Pace proposto da Trump trovava ascolto. In questi giorni la sua attuazione ma restano vive ancora le preoccupazioni di chi, come Nando Primerano, ritiene che, per quanto necessaria, questa tregua non basterà e non durerà.
A Reggio la voce del silenzio per la Palestina libera: «C’è un popolo che torna casa senza averne più una»«Non voglio essere pessimista – dichiara Nando Primerano - ma non nascondo di credere che, nei fatti, il progetto di Israele non sia cambiato e non cambierà. Il popolo palestinese è ancora senza terra e senza Stato e adesso anche senza case, distrutte in questi due anni di attacchi impuniti e costanti. La mobilitazione non deve fermarsi».