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02/12/2025 ore 09.57
Cronaca

Furti di agrumi nella Piana di Gioia Tauro, nel mirino la coop Valle del Marro che gestisce terreni confiscati alla ‘Ndrangheta

L’episodio dopo gli incendi dolosi della scorsa estate. La denuncia di Libera: «Colpito anche è il grande valore etico e morale che sta dietro alla confisca dei beni e al loro riutilizzo a fini pubblici e sociali»

di Redazione Cronaca

Dopo gli incendi dolosi della scora estate, ancora una volta viene presa di mira la Cooperativa Sociale Valle del Marro - Libera Terra che gestisce terreni confiscati alla ‘ndrangheta nella Piana di Gioia Tauro. Questa volta i soci della cooperativa hanno dovuto registrare due furti di grossi quantitativi di agrumi pronti per essere destinate alla vendita nella grande distribuzione. La denuncia arriva da Libera Contro le Mafie che scrive: «Una situazione difficile che può pregiudicare la sostenibilità economica della cooperativa con effetto diretti per i lavoratori e le loro famiglie. Ed è proprio nella difesa del lavoro pulito, onesto e dignitoso e del diritto di fare impresa che sta il cuore della lotta alla ‘ndrangheta, ancora di più per una cooperativa che lavora i terreni sottratti alla criminalità organizzata».

Per il sodalizio «ad essere colpito anche è il grande valore etico e morale che sta dietro alla confisca dei beni e al loro riutilizzo a fini pubblici e sociali, la quale, nella nostra regione, rappresenta la migliore sintesi tra l’attività di contrasto e quella di prevenzione alla ‘ndrangheta, attraverso l’elevato significato che ciò assume dal punto di vista simbolico e culturale. Anche, e soprattutto, rispetto ad un’organizzazione criminale, la ‘ndrangheta, che del controllo del territorio e dell’accumulazione di beni e capitali ne fa una prerogativa della propria azione criminale».

Per Libera «tutto ciò deve rappresentare un allarme che non può essere sottovalutato: i beni confiscati alle mafie rappresentano dei presidi di legalità, quei luoghi altamente sensibili devono essere tutelati per garantire, anche nella nostra regione, la piena tranquillità e serenità nella loro gestione. Un impegno e una responsabilità che – prosegue la nota - deve riguardare non solo le istituzioni ma tutte e tutti noi nel costruire un argine contro chi vuole ostacolare questo difficile percorso di riscatto della nostra terra, che passa, anche, attraverso il riuso dei beni confiscati, divenuti ormai simbolo di cittadinanza attiva, partecipazione e corresponsabilità. Un impegno e una responsabilità a non lasciare sole e sostenere quelle realtà che con grande impegno e difficoltà sono impegnate a costruire nuova speranza nel nostro Paese».

Una storia, quella della Cooperativa, conclude l’associazione, che non può essere scippata o interrotta ma che deve continuare a dimostrare che il cambiamento è possibile».