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01/12/2025 ore 15.52
Cronaca

Il commando di 10 persone, l’esplosivo e le ipotesi sulla fuga: la regia della ’ndrangheta sulla rapina da 2 milioni al portavalori

La prima ricostruzione del colpo messo a segno nella galleria dell’A2 tra Scilla e Bagnara. Le auto bruciate per delimitare l’area del blitz, il furgone bloccato e l’assalto per portare via il denaro destinato al pagamento di tredicesime e pensioni 

di Redazione Cronaca

Un colpo da film, l’uso di esplosivo per forzare l’apertura del furgone (effetto collaterale: parte del bottino da circa 2 milioni di euro andato a fuoco), almeno sei automobili impiegate a un numero di banditi compreso tra 8 e 10. Si va chiarendo, dopo ore di rilievi e informazioni raccolte dalle forze dell’ordine, la dinamica della rapina al furgone portavalori che si è consumata, intorno alle 6,30 di questa mattina, lunedì 1 dicembre, tra gli svincoli di Scilla e Bagnara sull’Autostrada del Mediterrano, in direzione Nord. 

«Ci siamo trovati davanti due auto in fiamme, pensavamo a un incidente»: la testimonianza dopo l’assalto al portavalori sull’A2 

Rapina al portavalori, un “corteo” di auto per fare il colpo

Qualche nota sull’azione della banda: l’ipotesi più probabile è quella che la gang avesse a disposizione sei automobili. Due in apertura del “corteo”, utilizzate per la fuga e per seminare in galleria i chiodi necessari a forare gli pneumatici del furgone della Sicurtransport; due subito dietro al mezzo messo nel mirino; due per chiudere la catena, posizionate di traverso sulla carreggiata e date alle fiamme per delimitare il campo del blitz

Rapina al portavalori, le ipotesi sulla fuga dei banditi

Con l’A2, di fatto, chiusa, il commando ha avuto modo di fermare la corsa del mezzo blindato, avvicinarsi e costringere alla resa gli operatori che stavano trasferendo il denaro destinato probabilmente al pagamento di pensioni e tredicesime. A quel punto, è probabile che il gruppo sia fuggito con il bottino a bordo delle due auto che hanno guidato l’azione. A quel punto, la fuga. Gli inquirenti sono al lavoro: setacciano le immagini di videosorveglianza della zona per ricostruire il percorso seguito dopo il colpo. Le opzioni non sono molte: una volta raggiunto lo svincolo di Bagnara, le auto con a bordo i rapinatori hanno proseguito la corsa verso una prima rotonda che porta a Bagnara o verso un ulteriore snodo che conduce a Palmi o Sinopoli-Sant’Eufemia. Saranno le indagini a chiarire la rotta seguita. 

Assalto a portavalori sull’A2 tra Scilla e Bagnara: furgone bloccato da auto incendiate, rubati 2 milioni di euro

Rapina al portavalori, la regia della ’ndrangheta

Indagini che, secondo quanto si apprende, ipotizzano la regia della criminalità organizzata dietro l’azione armata (sono stati esplosi alcuni colpi di pistola all’interno del tunnel).

Gli investigatori della Squadra Mobile di Reggio Calabria, diretta da Gianfranco Minissale, al momento non escludono nulla, ma è facile supporre come un bottino del valore di quello rubato stamani non possa essere stato preso di mira senza il previo consenso delle cosche di 'ndrangheta radicate sul territorio. Secondo le prime ricostruzioni, la banda criminale sarebbe composta da 8-10 persone, le quali, per mettere a segno il colpo, avrebbero impiegato armi di vario calibro. Diversi oggetti, inoltre, sono stati repertati e saranno analizzati dalla Polizia Scientifica al fine di raccogliere elementi utili alle indagini.

Il denaro rubato a bordo del mezzo della Sicurtransport stava per essere smistato, verosimilmente, agli uffici postali della zona per essere destinato al pagamento di tredicesime e pensioni, anche in considerazione della data di oggi, in cui di solito vengono corrisposti i benefici.