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01/07/2025 ore 11.22
Cronaca

Inchiesta “Assocompari”, la Dda di Catanzaro chiede 19 condanne nel processo contro il clan Bonavota

Requisitoria dei pm dinanzi al Tribunale collegiale per il procedimento scaturito dall’operazione denominata anche “Rinascita Scott 3”

di Giuseppe Baglivo

Richieste di pena da parte dei pm della Dda di Catanzaro, Annamaria Frustaci e Irene Crea, nel processo “Rinascita Scott 3-Assocompari” che si sta svolgendo dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia. Queste le richieste formulate dalla Dda nei confronti di venti imputati: 3 anni per Loris Junior Aracri, di 34 anni, di Pizzo; 2 anni e 8 mesi per Raffaele Arone, di 49 anni, nativo di Carmagnola, residente a Sommariva del Bosco (Cn); 22 anni per Giovanni Barone, di 56 anni, di Roma; 9 anni per Saverio Boragina, di 73 anni, residente a Vibo Valentia; 16 anni per Basilio Caparrotta, di 53 anni, di Sant’Onofrio; 16 anni per Basilio Caparrotta, di 63 anni, di Sant’Onofrio; 16 anni per Gerardo Caparrotta, di 55 anni, di Sant’Onofrio; 3 anni e 6 mesi per Francesco Caridà, di 56 anni, di Pizzo; 1 anno e 8 mesi per Gianluigi Cecchi, di 52 anni di Milano; 2 anni e 8 mesi per Domenico Cichello, 43 anni, nativo di Vibo Valentia, ma residente a Varedo (MB); 2 anni e 6 mesi per Anna Maria Durante, di 49 anni, di Vibo Valentia, ma residente a Milano; 3 anni per Danilo Fiumara, di 55 anni, di Francavilla Angitola; 2 anni e 8 mesi per Luigi Fortuna, alias “Mastro Gino”, di 58 anni, di Ionadi; 9 anni per Gaetano Loschiavo, di 36 anni, di Sant’Onofrio; 2 anni e 8 mesi per Francesco Santaguida, 45 anni, di Sant’Onofrio, residente a Torino; 6 anni per Antonella Silvia Serrao, 59 anni, nata a Francavilla Angitola, residente a Pizzo; 2 anni per Fabrizio Solimeno, di 34 anni, di Torino; assoluzione per Marilena Ventrice, di 35 anni, nativa di Soriano Calabro; 2 anni e 8 mesi per Michele Vitale, di 45 anni, di Chieri, residente ad Andezeno; 2 anni per Sona Vesholli, di 31 anni, albanese, residente a Torino.

L’operazione, scattata nel gennaio 2023, costituisce la prosecuzione dell’indagine Rinascita Scott eseguita il 19 dicembre 2019 dai carabinieri. L’indagine – corroborata da intercettazioni e da diversi collaboratori di giustizia – avrebbe documentato l’appartenenza al clan di Sant’Onofrio di quattro soggetti uno dei quali, per agevolare le attività di riciclaggio in favore della cosca, avrebbe costituito una serie di società di diritto italiano, ungherese e cipriota, fittiziamente intestate a terzi soggetti. Sono state anche ricostruite le dinamiche sottese ad una truffa, consumata nel 2017, ai danni di investitori omaniti che avevano versato la somma di un milione di euro dietro la promessa di ottenere il 30% delle quote di una società cui era riconducibile un compendio immobiliare a Budapest; è stato poi eseguito un sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni e società per un valore di circa 3 milioni di euro. In particolare, Giovanni Barone avrebbe svolto un ruolo di primo piano nella costituzione di società fittizie (italiane, ungheresi e cipriote) funzionali al riciclaggio per conto del clan.
L’inchiesta – sviluppata in un articolato contesto di cooperazione internazionale di polizia giudiziaria con autorità ungheresi, cipriote, francesi, danesi e britanniche e il coordinamento di Eurojust – si è avvalsa anche della collaborazione dell’Unità di informazione finanziaria (UIF) della Banca d’Italia.

Parti civili nel processo la Presidenza del Consiglio dei ministri, l’Antiracket, la Regione Calabria, la Provincia di Vibo Valentia, il Comune di Vibo Valentia, il Comune di Pizzo ed il Comune di Sant’Onofrio.

Nel collegio difensivo sono presenti gli avvocati: Giosuè Monardo, Sergio Rotundo, Leopoldo Marchese, Vincenzo Gennaro, Tiziana Barillaro, Michelangelo Miceli, Diego Brancia, Nazzareno Latassa, Marcello Scarmato, Marco Rigamonti, Giuseppe Barbuto, Salvatore Pronestì, Bruno Ganino.